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Scuola | 03 marzo 2021, 14:22

La Regione chiede agli studenti di raccontare “La mia scuola al tempo del Covid”

Si intitola così un concorso, promosso tra gli altri con Save The Children, per combattere la povertà materiale ed educativa nelle scuole

Liceo Classico Asti

Studenti di fronte al Liceo Classico di Asti

Quali aspettative gli studenti nutrono sulla scuola e sul loro futuro? Questa la domanda che il concorso  “La mia scuola al tempo del Covid”, ideato dal Consiglio regionale del Piemonte, attraverso la Consulta femminile, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Save The Children e la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Piemonte, rivolge agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado del Piemonte (statali e paritarie).

Il Concorso prevede che i ragazzi mandino i propri  elaborati (grafici, video, racconti, powerpoint, musiche, canzoni) entro il 31 Marzo 2021. I progetti  potranno essere preparati  sia in presenza, durante l’orario scolastico, sia da remoto, qualora gli istituti scolastici coinvolti abbiano attivato la didattica a distanza.

Le classi vincitrici – valutate da una Commissione composta da un rappresentante di Save the Children Italia onlus, un rappresentante della Consulta femminile, un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale, la Garante per l’Infanzia e un rappresentante del Consiglio Regionale – riceveranno in premio un kit di strumenti didattico/informatici (tablet e sim dati, della durata di 12 mesi, per l’accesso a internet)  che, pur rimanendo di proprietà della scuola,  verrà assegnato ai ragazzi che non dispongono di supporti digitali.

Per supportare le famiglie e gli insegnanti nella fruizione del tablet e del web, Save the Children metterà a disposizione una Guida per genitori, che si focalizza su 3 tematiche: cyberbullismo, uso dei videogiochi e adescamento online. Il progetto nasce dalla constatazione che il lockdown della scorsa primavera, abbia fatto emergere  profonde disuguaglianze sia per quanto riguarda l’offerta educativa sia l’accesso degli studenti alle attività scolastiche.

“Un numero rilevante di studenti non è stato in grado di seguire le lezioni online perché non aveva la disponibilità di strumenti tecnici e una connessione internet”, ha puntualizzato Erica Bertero, referente Piemonte Save the Children. Tale problematica rischia di ripresentarsi anche nell’attuale periodo, a causa del ritorno ad una modalità diffusa della didattica a distanza. Secondo un sondaggio condotto da Save the Children in collaborazione con Ipsos, delle 61mila famiglie piemontesi con figli adolescenti (almeno un figlio di 14-19 anni) che non hanno accesso a internet da casa, 27mila hanno denunciato l’alto costo del collegamento (44%), 20mila l’alto costo degli strumenti necessari per connettersi (32%), mentre 12mila dichiarano di accedere ad internet da un luogo diverso dalla propria abitazione (25%).

“Il progetto, rappresenta un nuovo approccio di intervento su tematiche comuni: la scuola, il mondo scolastico al tempo del Covid, le criticità, ma anche l’opportunità di modernizzazione, la necessità di superare i limiti spaziali e temporali attraverso strumenti telematici  - ha dichiarato Ornella Toselli, presidente della Consulta Femminile  - L’obiettivo è inoltre quello di sviluppare un’indagine sulle difficoltà vissute dalle famiglie, e in particolare dalle donne, per l'emergere di diseguaglianze nella distribuzione dei compiti di cura familiare e per il riacutizzarsi dello squilibrio professionale, sociale e lavorativo tra i generi. Anche se siamo fiduciose che le donne sapranno riconquistare a breve gli spazi che faticosamente avevano conquistato”.

La pandemia ha avuto e sta avendo forti ripercussioni sui bambini e i ragazzi - ha sottolineato Ylenia Serra, garante per l’infanzia e l’adolescenza - il fenomeno della dispersione scolastica sta aumentando, cosi come la stanchezza, la perdita di motivazione e la scarsa fiducia nel futuro da parte dei ragazzi. Fenomeno che risente non solo del perdurare della didattica a distanza, con l’amplificazione delle differenze già esistenti sia di carattere economico e famigliare, sia delle reazioni, delle necessità e delle particolarità dei singoli studenti, ma anche di una crescente fragilità del welfare famigliare. È chiaro, oggi ancora di più, come la scuola non sia solo didattica, ma rappresenti un luogo di educazione, di formazione dell’individuo, di relazioni con i coetanei e gli insegnanti, di crescita, confronto ed esperienza".

"Questo concorso  - conclude -  nel condividere e premiare le esperienze e gli sforzi compiuti durante l’emergenza sanitaria, mira a rendere i bambini e i ragazzi protagonisti attivi, perché possano raccontare con la propria voce e le proprie espressioni artistiche i pensieri, le paure e le aspettative per il futuro, perché non rimangano inespresse o inascoltate, ma anzi incentivate e valorizzate”.

Redazione

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