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Sanità | 29 marzo 2021, 19:15

Sabato 10 aprile davanti all'ospedale un presidio firmato "La Società della Cura Asti"

Dalle 10.30 alle 12 l'attività di volantinaggio, con l'esposizione di cartelli e striscioni. Tra i temi del presidio la protesta contro la proprietà intellettuale dei vaccini da parte delle aziende farmaceutiche

Sabato 10 aprile davanti all'ospedale un presidio firmato "La Società della Cura Asti"

Nell'ambito della giornata di mobilitazione nazionale di sabato 10 aprile, ad Asti  si terrà un presidio dalle 10,30 alle 12, presso l’ingresso secondario dell'ospedale, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza Covid19, con volantinaggio, esposizione di cartelli e striscioni, nonché messaggi multimediali.

Il presidio è esplicitamente e dichiaramente a sostegno della sanità pubblica e del lavoro degli/delle operatori/operatrici sanitari/e.

Tra i temi del presidio la protesta contro la proprietà intellettuale dei vaccini da parte delle aziende farmaceutiche, che sta mettendo in crisi la campagna di vaccinazione anche in Europa e la sta rendendo del tutto impraticabile nei Paesi poveri.

Ci lascia sgomenti - scrivono i firmatari del documento - l’aver appreso che l’11 marzo scorso il nostro paese si sia espresso in sede di OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) contro la sospensione della proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid. Questa decisione non è solo poco solidale verso altri paesi ma è contraria all’urgente interesse nazionale di accesso rapido alle forniture e alla produzione dei vaccini senza sottostare a “giochi al rialzo dei prezzi” tipici del mercato privato”.

E ancora: “A fronte di questa situazione senza precedenti e gravissima, ci rivolgiamo al suo alto Ufficio affinché – quale capo dello Stato – faccia sentire la Sua autorevole voce ....affinché venga compiuto ogni sforzo al fine di mutare l’atteggiamento italiano - e della UE - sulla questione della proprietà dei brevetti per i vaccini anti-Covid19 e prodotti farmaceutici affini....Nonché a valutare ogni aspetto della legislazione nazionale affinché questo obbiettivo venga perseguito e raggiunto dal nostro paese. Solo così - proseguono – avremo una produzione nazionale effettivamente sostenibile di vaccini e farmaci affini, solo così si sosterrà la lotta globale alla pandemia dalla quale nessun paese e nessun continente si salva da solo (tanto meno singole regioni o aree del paese, che con fughe in avanti metterebbero a rischio l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine e l’unità della nazione), solo così avremo “imparato la lezione” della pandemia e cioè la necessità di creare un mondo diverso dal precedente pre pandemia, cioè più giusto, più solidale, più efficace, migliore. Non si tratta quindi solo di una necessità solidaristica verso i paesi poveri – concludono - ma di una necessità perché la lotta alla pandemia o è globale o non è".

Redazione

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