“Oggi, giornata della Terra, Laurana Lajolo (figlia del celebre partigiano, intellettuale e uomo politico Davide Lajolo, nonché già assessore comunale e da sempre molto impegnata in ambito sociale e culturale, ndr.) mi invita a condividere con lei un sogno: la trasformazione dell'ex WayAssauto in un grande parco urbano che conservando la testimonianza del lavoro (migliaia gli astigiani vissuti in quegli stabilimenti) ridoni respiro e bellezza a una città tuttora smarrita nella ricerca di una nuova vocazione, dopo il declino industriale”.
Lo scrive, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook personale, il giornalista Beppe Rovera – creatore e per molti anni ‘volto’ della trasmissione Rai “Ambiente, Italia” e già candidato sindaco di Asti per la lista “Ambiente, Asti”, nelle cui file ha poi svolto attività di consigliere comunale prima di passare il testimone a Mario Malandrone – facendo propria una proposta certamente destinata a suscitare molteplici reazioni.
Il giornalista immagina un parco “attorno al quale costruire opportunità sportive e scolastiche col riutilizzo di strutture costate un'enormità per essere riadattate (l'Enofila) e mai davvero destinate a qualcosa. I progetti individuati per investire i soldi che deriveranno dal Recovery plan potrebbero trovare una "visione" se imperniati su un qualcosa di semplice e forte ad un tempo; come un parco, sull'esperienza di altri Stati che han saputo sin da subito trasformare vecchie cittadelle industriali in volani ecologici di nuovo sviluppo. A vantaggio di tutti”.
Da profondo conoscitore delle problematiche ambientali quale egli è, Rovera non sottovaluta il problema correlato a dover bonificare l’area contaminata in profondità da cromo esavalente e da altri veleni. “Ma l'occasione è buona e giusta: ragioniamoci su – conclude – Col parco anche le piante collaboreranno, e non poco, al risanamento sotto il profilo sanitario, in attesa che chi deve faccia finalmente per intero la sua parte”.