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Sanità | 14 maggio 2021, 12:01

Vaccini, Canalis (Pd) lancia l'allarme: “Sempre più medici rinunciano a vaccinare”

La consigliera regionale dem spiega il paradosso: “In questo modo sperano di accelerare la vaccinazione dei propri pazienti. Da loro, infatti, mancano le dosi, mentre negli hub la procedura è più veloce”

Vaccinazione anti Covid

Sempre più medici di base rinunciano a vaccinare i propri pazienti. A lanciare l'allarme è la consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis. Che, spulciando il report settimanale sulle vaccinazioni in Piemonte, nota l'anomalia.

Che però si spiega con un paradosso: "Su tremila medici di Medicina Generale che abbiamo in Piemonte, solo 962 aderiscono alla campagna vaccinale. Ma due settimane fa erano 1.012. Quindi invece di aumentare, come ci si aspetterebbe, diminuiscono. In 50 hanno rinunciato. Il motivo? In realtà la maggior parte lo fa per favorire i propri pazienti e accelerare la loro vaccinazione".

"I medici vaccinatori che si ritirano - spiega Canalis - sono quelli che non hanno dosi da più di un mese e, ritirandosi, cercano di accelerare la vaccinazione dei loro pazienti tra 60 e 79 anni, dirottandoli sui centri vaccinali Asl. Ma si stanno ritirando anche per ridurre il doppio binario che si era creato: Astrazeneca e Johnson a chi veniva vaccinato dai medici di famiglia e Pfizer e Moderna nelle Asl".

Sulla campagna vaccinale, Canalis nota che "mancano ancora all’appuntamento con la prima dose alcune migliaia di ultra ottantenni (in particolare ne mancano 7.450 nella città di Torino), 48.000 settantenni e 20.000 estremamente vulnerabili. Bisogna correre di più per coprire queste tre fasce di popolazione che sono in assoluto le più esposte".

Obiettivo per l'immediato futuro è promuovere ulteriormente l’adesione alla vaccinazione, perché il numero di sessantenni e cinquantenni che si sono già prenotati non è molto elevato.

Intanto, il pre-report settimanale del Ministero della Salute con l'Istituto superiore di Sanità (che sarà ufficializzato domani) dipinge per il Piemonte un quadro in un ulteriore miglioramento nella settimana dal 3 al 9 maggio. Infatti cala ulteriormente l'incidenza dei nuovi casi (-18%) con una diminuzione superiore a quella delle due settimane precedenti, anche se l'Rt - sebbene sempre inferiore a 1 - sale a 0,93 dallo 0,84 della settimana precedente. La percentuale di positività dei tamponi scende ancora passando da 7,3% a 5,7%. Ridotti i tassi di occupazione dei posti ordinari: da 34% a 28% in terapia intensiva.

Daniele Angi


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