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Green | 04 giugno 2021, 20:03

Infrastrutture ferroviarie del Piemonte per la mobilità sostenibile. 'In bici sì ma non sui binari'

Sabato 12 giugno alle 11 in piazza Martiri di Alessandria, a Nizza Monferrato, incontro pubblico all’aperto organizzato dalla federazione regionale Europa Verde

Infrastrutture ferroviarie del Piemonte per la mobilità sostenibile. 'In bici sì ma non sui binari'

Sabato 12 giugno alle 11, Piazza Martiri di Alessandria, a Nizza Monferrato si terrà un incontro pubblico su mobilità, ripristino ferrovie sospese con la campagna “In bici SI ma non sui binari”.

Un'iniziativa che parte proprio dalla città Nizza Monferrato che nell’agosto 2020 ha promosso un protocollo d’intesa con alcuni comuni della langa astigiana per la realizzazione di una pista ciclabile sul sedime ferroviario tra Nizza ed Alba.

"L’obbiettivo che la proposta di legge vuole raggiungere - spiegano gli organizzatori, Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi della federazione regionale Europa Verde - potrà realizzarsi con l’impegno dei cittadini, delle associazioni ambientaliste, dei pendolari e dei partiti politici e da una concreta scesa in campo dei 133 Consigli Comunali saccheggiati”di un bene comune: le ferrovie regionali".

"I governi regionali piemontesi,  continuano anche i portavoce di Asti, Giuseppe Sammatrice e Patrizia Montafia in questi ultimi 11 anni hanno letteralmente messo in ginocchio l’economia di centinaia di territori, borghi e Comuni depredati del loro bene più prezioso che fino ad allora aveva prodotto turismo, economia e ricchezza, costringendo centinaia di pendolari ad usare la propria auto, aumentando l’inquinamento ed il disagio nelle città, con parcheggi non più disponibili, sviluppando un aumento di polveri sottili ritenute colpevoli della morte prematura di 60.000 persone all’anno in Italia, di cui 4.800 in Piemonte nel 2018.

"Sono state dette tante parola in difesa dell’ambiente dalle istituzioni regionali in questi anni, rimarcano anche Giulia Bovone e Mauro Trombin di Alessandria - ma purtroppo quelle parole non hanno avuto mai la giusta collocazione nei territori perché false e prive di una vera volontà politica per costruire una reale transizione ecologica. La Giunta regionale di oggi come quelle di ieri hanno sospeso ed in alcuni casi smantellato circa 500 Km di ferrovie regionali, una ricchezza che i nostri Padri avevano creato per le generazioni future".

Sono 1896 i Km di linea ferrata in Piemonte, che a partire dal 2010 hanno subito una drastica revisione con la sospensione di quasi un quarto del servizio ferroviario, parzialmente sostituito da mezzi di trasporto pubblico su gomma.


"Le motivazioni addotte dalle amministrazioni regionali sono di carattere economico-finanziario e di strategia politica, pur in corrispondenza di diverse tratte quotidianamente utilizzate da un congruo numero di viaggiatori. I Verdi, stanchi di un immobilismo istituzionale che ha provocato la paralisi del trasporto pubblico passeggeri e merci regionale, stanchi di vedere la popolazione usata come mezzo di consumo dalle lobby del petrolio e dalle industrie inquinanti voraci di energia proveniente da fonti fossili, in coscienza e con la consapevolezza di unire le forze per una maggiore azione sociale e ambientale, ritengono doveroso, porre nelle mani dei Sindaci e dei Consigli Comunali dei 133 Comuni piemontesi interessati dalle ferrovie attualmente sospese questa proposta di legge regionale, affinché possa essere discussa, deliberata e presentata al Consiglio Regionale del Piemonte per l’approvazione".

Le linee ferroviarie oggi sospese sono 15 : Asti-Chivasso , Asti-Casale-Mortara, -Asti-Castagnole L.- Alba, Alessandria-Cavallermaggiore, Casale M-Vercelli, Alessandria-Ovada, Bra-Cherasco-Narzole, Rivarolo-Pont , Ceva-Ormea, Cuneo-Mondovì, Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Saluzzo, Novara-Varallo, Novara-Luino, Pinerolo-Torre Pellice, Santià-Arona.

Redazione

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