Nella giornata in cui il maestro Giampiero Monaca è arrivato al 22esimo giorno di sciopero della fame a supporto del progetto educativo da lui sviluppato, ai ‘BimbiSvegli’ della scuola di Serravalle è giunta la fattiva solidarietà dei maestri e delle maestre del Movimento di Cooperazione Educativa di Piacenza, quest’oggi fisicamente presenti davanti all’istituto.
Tra di loro, spicca in particolare la presenza del maestro Roberto Lovattini, che nell’ambito di una ormai trentennale esperienza educativa ha scritto numerosissimi articoli per riviste e giornali, apportando significativi contributi su esperienze didattiche e pedagogiche. E inoltre membro della segreteria nazionale del Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) e ha tenuto laboratori didattici e corsi di formazione per insegnanti sull’apprendimento naturale della lingua scritta.
In questa occasione, gli abbiamo posto alcune domande in merito alla sua presenza qui ad Asti.
Maestro, perché ha deciso di essere oggi ad Asti?
Ho sentito quanto sta succedendo e sono voluto venire per poter parlare direttamente con Giampiero e per portare la mia solidarietà perché penso che in questo caso quel che propongono i ‘BimbiSvegli’ rientri pienamente nelle indicazioni date dal ministero. Ovvero il lavorare con i bambini per portarli a riscoprire in prima persona la natura, l’ambiente e il territorio circostante. Se c’è un simile progetto, sinceramente non comprendo il motivo di tanto ostracismo.
Qual è il suo auspicio riguardo la vicenda?
Spero si possa arrivare a un dibattito pubblico in cui tanto il maestro Monaca quanto la dirigenza scolastica possano esprimere i propri punti di vista per addivenire a una soluzione. Perché, da quanto ho capito, i problemi sono di natura burocratica-amministrativa, non pedagogica-didattica. Inoltre, da quel che so io, questa scuola sarebbe già chiusa da tempo se non fosse per questo progetto che vuol portare una ventata di novità nella scuola, per cui se c’è questo dato positivo, perché mai non tenerne conto? Capisco possano esserci aspetti di natura personale, caratteriale, ma vanno superati per il bene dei bambini. Qui a Serravalle, ad esempio, sarebbe stato possibile fare l’attività estiva caldeggiata dallo stesso ministero.
Era già al corrente dei contenuti di questo specifico progetto?
Conoscevo indicativamente la metodologia e anche adesso non posso certo dire di conoscerla in modo dettagliato, ma mi sono fatto un’idea e mi piacerebbe ci fosse la possibilità di trovare una soluzione. D’altra parte se pure l’ex ministra Azzolina e altri ‘addetti ai lavori’ hanno indicato questo modo di fare scuola come positivo, credo si dovrebbe tenerne conto.
Come certo saprà, il maestro Monaca ha attuato da settimane un digiuno che ha trovato l'appoggio di molti sostenitori del progetto. Parteciperà anche lei?
Io parteciperò al digiuno a staffetta perché intendo dare la mia solidarietà. Ma voglio ribadirlo: non è contro qualcuno, quanto finalizzata a trovare una soluzione condivisa. La mia solidarietà non va solo al maestro Monaca, ma a ‘BimbiSvegli’. E’ una metodologia che, per quanto non la conosca nel dettaglio, mi sembra voglia portare una ventata di nuovo, ponendosi dalla parte dei bambini con una scuola attiva e non trasmissiva. Il fatto che sia una scuola pubblica che fa questo lavoro, per me è fondamentale. Se non fosse una scuola pubblica – e in quanto tale frequentata da bambini di tutte le etnie e ceti sociali, dove pertanto c’è la diversità ma anche la possibilità di imparare a convivere apprezzando le reciproche differenze – sarei molto meno interessato.