“La Regione continuerà a operare nel rispetto della legge e sarà nostra cura monitorare che le Asl seguano le regole”. Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dopo che il Tar ha posticipato al febbraio 2022 la decisione sul ricorso avanzato da circa 600 operatori sanitari che si oppongono all’obbligo di vaccinarsi contro il Covid-19.
Quasi 2 mila i sanitari no vax
In Piemonte i sanitari ancora non vaccinati sono circa 2 mila e già nelle prossime ore la Regione potrà adottare nei loro confronti i provvedimenti previsti dalla legge, vale a dire il rimansionamento e, per chi si rifiuta, la sospensione dall’attività. “Mi è spiaciuto profondamente che all’incontro organizzato ieri ci fossero soltanto due persone, sono per la libertà e per il confronto, penso sarebbe stato utile capire le ragioni di chi decide di non vaccinarsi. Da parte nostra, crediamo nella volontà di certificare scientificamente le scelte che adottiamo, anche perché nell’emergenza sanitaria comanda il numero definito dalla scienza medica”.
Scuola e vaccini
Il presidente si è quindi soffermato sui vaccini in ambito scolastico, osservando che “ad oggi l’adesione a scuola è stata molto alta, pari circa all’87 per cento. Siamo convinti che con una campagna di persuasione motivata e non ideologica i numeri possano migliorare ancora. L’obbligo di vaccinarsi per il personale scolastico rappresenta al momento l’extrema ratio”.
Infine, sui vaccini agli studenti, Cirio ha spiegato che “se da un lato è vero che i bambini si ammalano meno, è altrettanto vero che sono i più vivaci portatori del virus”.