Da quando esistono i social e la possibilità di esprimersi liberamente sulla propria bacheca e sui gruppi locali, spesso si innescano polemiche, anche al vetriolo che, toccando temi importanti per la citta, finiscono sui giornali.
Su turismo e Douja, sia Davide Palazzetti, ingegnere con la passione e competenza per l'Astigiano che il giornalista Carlo Cerrato, anche ex presidente dell'Atl non hanno risparmiato considerazioni e critiche all'attuale giunta e agli annunci sull'aumento dei turisti ad Asti.
"Le foto in piazza Roma? Uno squallore mai visto"
In queste ore Cerrato ha rincarato nuovamente la dose sulla sua pagina Facebook, parlando di foto "di uno squallore mai visto, corredate da commenti che parlano di successi grandiosi in due piazze e tre cortili, vivi due giorni e mezzo a settimana per tre settimane. Quaranta posti per cinque. Totale 200. Spesso drammaticamente vuoti. Verificato".
Il riferimento alla Douja e, anche, alla struttura di piazza Roma è evidente, ma la polemica abbraccia lo scenario globale dell'unica manifestazione sopravvissuta del Settembre Astigiano (la più fattibile in periodo di pandemia o la più importante?).
"Vorremmo essere Land of Perfection?"
Cerrato rincara la dose: "Neanche l'Istituto Luce osava tanto! Su dai, un po' di contegno. Vogliamo stendere un velo pietoso e cominciare a ragionare? Vent'anni fa il povero Presidente della Camera di Commercio Esposito fu quasi lapidato per la Douja in tenda sul piazzale De Andre'. Vogliamo parlare della baraccopoli di quest'anno? E vorremmo essere Land of Perfection? E le foto in posa sullo sfondo di un portoncino pitturato male con biacca color nocciola? Ma qualcuno ha avuto il coraggio di fare un salto a Bra l'altro giorno? Ad Alessandria, Acqui, Alba e Bra nell'ultimo mese sono passati i ministri Garavaglia, Patuanelli e Dadone. Ad Asti non si è visto nessuno".
E dire che il prossimo anno ad Asti si vota e i ministri avrebbero bisogno di avere e dare visibilità. Che Asti sia considerata la sorella 'povera'? Eppure ha tanto investito sull'unione dell'Ente Turismo. Funziona?
Vinissage alla Cascina del Racconto
Cerrato, torna anche su Vinissage, scrivendo che "non è affatto una novità da cortile triste, ma un progetto ereditato in ottima salute. L'idea fu di Giovanni Pensabene, giunta Vittorio Voglino, sviluppata da Andrea Cerrato giunta Brignolo, che lo collegò alla rete nazionale delle Citta' del Bio".
"Per la prima volta si fa sinergia vera e non lo si capisce. Mi fa incazzare"
Loretta Bologna, assessore al Turismo non ci sta ed esordisce: "Lo scriva pure, l'dea che non venga capito che per la prima volta si riesce a fare sinergia per il territorio, mi fa incazzare".
E arrabbiata lo è davvero, perché giusto o sbagliato che sia (parleranno i risultati e i ragionamenti), crede nel lavoro svolto fino ad ora. "Ringrazio la Regione che ci ha dato la possibilità di avere la Douja, con l'emergenza sanitaria in vigore fino al 31 dicembre non era così scontato".
Su Vinissage chiarisce: "Il Comune dava un contributo all'Officina enoica che organizzava, ma non erano coinvolti troppi produttori non piemontesi, non c'era divisione tra vino biologico e naturale. Il percorso per far diventare un vino bio dura tre anni. Molte aziende sono costituite da giovani e il mercato cresce del 15% soprattutto nel Nord Europa".
In quello che l'assessore al Turismo vede come futuro, spiega che è stato fatto in modo che le associazioni di produttori piemontesi fondessero i produttori astigiani, "al produttore serve vendere vino, non solo farlo degustare. Il marchio è stato registrato e rimarrà ad Asti. La scelta di inserire l'Associazione Produttori del Vino Biologico del Piemonte alla Cascina del Racconto è voluto proprio per raccontare il vino e il lavoro".
Quattro gatti? Sì ma quattro per volta
Certo anche per l'assessore Bologna le tensostrutture che ospitano la rassegna non sono il top: "Fino al 31 dicembre siamo in emergenza sanitaria. Il cortile del Michelerio è una bella struttura, adeguata anche per i portici, ma i Consorzi sono tanti e, il Consorzio dell'Asti non ha spazi così grandi. La gente deve essere servita e non si devono fare code. Quattro gatti? Certo, quattro per volta. Sono stati fatti tanti sacrifici per organizzare tutto nei weekend"