E' un trionfo il bis di Sergio Mattarella che è stato rieletto presidente della Repubblica con ben 759 voti all'ottavo scrutinio che si è svolto oggi, sabato 29 gennaio
A convincere il Capo dello Stato uscente, che nel 2015 era stato eletto con 665 voti, a impegnarsi per un secondo mandato, sono stati i partiti di maggioranza che sostengono il Governo Draghi e che si sono recati al Quirinale con i capigruppo e con tutti i presidenti delle Regioni.
A sfilarsi solo Fratelli d'Italia che ha votato per l'ex magistrato Carlo Nordio che preso 90 voti, mentre gli ex grillini e parte del Gruppo Misto hanno votato per un altro magistrato Di Matteo che ha ottenuto 37 preferenze.
Lo stallo dei giorni scorsi tra candidatura lanciate e bruciate nel giro di poche ore, schede bianche, astensioni, franchi tiratori, quelli che si sono abbattuti sulla presidente del Senato Alberti Casellati, candidature di bandiera, è stato superato quindi dal bis di Mattarella che ha accettato la richiesta arrivatagli dai partiti, benché avesse ribadito pubblicamente la sua indisponibilità a succedere a sé stesso.
Negli ultimi scrutini, i voti per Mattarella, nonostante non fosse candidato, sono aumentati a ogni votazione e in ogni circostanza pubblica, dai cittadini che incontrava a momenti pubblici, erano continue le richieste di bis al Capo dello Stato.
"Aver affidato a Sergio Mattarella la Presidenza della Repubblica è un bene per le sue qualità e la sua autorevolezza, ma è una scelta che deve imporre a tutta la politica di interrogarsi molto profondamente. Questo vale da troppo tempo”. Lo dichiara il Senatore piemontese Massimo Berutti. “Nel settennato appena concluso Mattarella ha servito il Paese con competenza e dedizione. Il fatto che abbia accettato di mettersi a disposizione fa sì che ognuno di noi gli sia ulteriormente grato. Per questo nuovo incarico gli rivolgo i miei auguri di buon lavoro. Quella che però doveva essere un’occasione per la politica di dimostrarsi capace di decidere si è rivelata l’ennesima circostanza in cui dare uno spettacolo deludente. Non vale solo per un’area - prosegue Berutti - ma per la politica nel suo complesso, che da troppo tempo non è all’altezza degli italiani. Quello che dobbiamo fare ora è ripartire dalla consapevolezza del dovere e investire energie concrete nel servizio agli italiani. Servono una profonda riflessione e un confronto vero. Ogni partito e ogni area deve farlo al suo interno ed è necessario dare all’Italia risposte credibili, concrete e rapide. Nessuno può tirarsi indietro da questa responsabilità”.