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Green | 03 febbraio 2022, 16:26

Rapporto 'Mal d'Aria di città' di Legambiente. Il Piemonte è uno dei territori più inquinati

Asti Alessandria e Torino hanno fatto registrare una media annuale di 20 microgrammi al metro cubo delle micropolveri 2.5, quattro volte il valore limite, 5, stabilito dall'Oms

Rapporto 'Mal d'Aria di città' di Legambiente. Il Piemonte è uno dei territori più inquinati

Secondo il rapporto 'Mal d'aria di città' condotto da Legambiente, il Piemonte rimane uno dei territori maggiormente colpiti dall'inquinamento atmosferico.

Tra i dati più significativi, il valore più che doppio, rispetto alla soglia fissata dall'Oms di 15 microgrammi al metro cubo, delle concentrazioni di Pm10 ad Alessandria, 33, e a Torino, 31. Tra le città piemontesi Torino maglia nera per il biossido di azoto: 37 microgrammi al metro cubo di media annuale, contro i 10 indicati dall'organizzazione mondiale della Sanità, mentre Asti, Alessandria e Torino hanno fatto registrare una media annuale di 20 microgrammi al metro cubo delle micropolveri 2.5, quattro volte il valore limite, 5, stabilito dall'Oms.

“In assenza di misure strutturali di lotta all’inquinamento - spiega Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – le oscillazioni in classifica sono legate ad elementi contingenti, quali gli eventi atmosferici. La dimostrazione del fatto che la situazione non è migliorata, sono i dati torinesi di gennaio che vedono 25 sforamenti su 31 giorni dei valori di polveri sottili, con il limite annuo sempre fissato a 35. Eppure nel 2021 si era registrato un leggero miglioramento e il capoluogo aveva dismesso la maglia nera".

  Per l'associazione, oltre all’importanza di ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo (con quartieri car free, “città dei 15 minuti” in cui tutto ciò che serve sta a pochi minuti a piedi da dove si abita, strade a 30 km all’ora, strade scolastiche, smart city), occorre anche aumentare il trasporto pubblico elettrico con 15.000 nuovi autobus per il TPL (rifinanziando il Piano Nazionale Strategico della Mobilità Sostenibile a favore di soli autobus a zero emissioni); nuove reti tranviarie per 150 km (o filobus rapid transit); cura del ferro (500 nuovi treni e adeguamento della rete regionale con completamento dell’elettrificazione). Incentivare la sharing mobility anche nelle periferie e nei centri minori, realizzare 5.000 km di ciclovie e corsie ciclabili, rendere l’80% delle strade condivise tra cicli e veicoli a motore. Vietare la commercializzazione dei veicoli a combustione interna al 2030 (al 2035 per camion e autobus interurbani prevedendo una strategia per il biometano liquido per l’autotrazione) e prevedere lo stop agli incentivi per la sostituzione dei mezzi più vecchi e inquinanti a favore di mezzi più nuovi ma ugualmente inquinanti. Sul fronte del riscaldamento domestico, serve un piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica, con abitazioni ad emissioni zero grazie alla capillare diffusione di misure strutturali come il “Bonus 110%” e che favorisca il progressivo abbandono delle caldaie a gasolio e carbone da subito, e a metano nei prossimi anni verso sistemi più efficienti alimentati da fonti rinnovabili (es. pompe di calore elettriche).

Infine Legambiente lancia la petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog! con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria

 

Redazione

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