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Politica | 05 febbraio 2022, 19:34

Al via i 'Percorsi di ascolto' del dottor Crivelli: "Vogliamo risanare la città" [GALLERIA FOTOGRAFICA]

Durante la 'passeggiata' in corso Alfieri, il candidato sindaco e esponenti della coalizione si sono confrontati con i commercianti su problemi e proposte

Alcune immagini del primo "Percorso di ascolto" del candidato sindaco di centrosinistra e di alcuni membri della coalizione

Alcune immagini del primo "Percorso di ascolto" del candidato sindaco di centrosinistra e di alcuni membri della coalizione

Questo pomeriggio, Paolo Crivelli e esponenti della coalizione di centrosinistra che sostiene la sua candidatura a sindaco di Asti hanno iniziato, dal tratto di corso Alfieri di fronte al Battistero di San Pietro, i 'percorsi di ascolto' finalizzati a sviluppare un programma elettorale incentrato sulle esigenze della cittadinanza e delle categorie economiche.

Con particolare riguardo, nel caso di questo primo confronto, per i commercianti di quell’ampia area di centro città che, negli anni – con la chiusura di Upim, ex Caserma Colli di Felizzano (riconvertita solo in parte in Polo Universitario) e ospedale – ha visto ridursi in modo rilevante il giro d’affari.

Nel corso della ‘passeggiata’ il dottor Crivelli si è intrattenuto con alcuni commercianti – sia di negozi ormai ‘storico’ come la libreria “Alberi d’Acqua” o il caffè-torrefazione Ponchione, che realtà più piccole – ascoltando lamentele e suggerimenti.

Non è mancata una sosta, con relativo confronto con alcuni esponenti della coalizione, di fronte alla porzione più diroccata dell’ex caserma (il blocco attiguo all’ingresso di via Montalenti, alla destra dell’area universitaria).

“Abbiamo iniziato da questa zona i nostri incontri – ci ha spiegato Crivelli – perché è il cuore della città ed è una delle aree più trascurate. Noi vogliamo venire incontro alle esigenze dei residenti e commercianti e porre rimedio a questo evidente degrado”.

Al termine del percorso, Crivelli si è espresso con una considerazione che fa parte del suo bagaglio professionale di medico: "Corso Alfieri è paragonabile all’aorta, l’arteria principale che origina dal cuore e trasporta sangue ossigenato e nutrimento a tutti gli organi del corpo. Se tratti dell’aorta risultano compromessi, alcune parti del corpo rischiano una sofferenzaCorso Alfieri deve ritrovare nuovamente le forze e le capacità di irrorare il centro, le vie laterali e tutti i quartieri ad esso adiacenti: noi mettiamo a disposizione competenze, voglia di fare e capacità di ascolto, come oggi abbiamo dimostrato di fare e continueremo a fare"


IL RECUPERO DELL’EX OSPEDALE NON PUO’ PRESCINDERE DA UN PROGETTO DI RILANCIO DELLA CITTA’

Considerazioni valevoli anche per un altro dei grandi edifici ‘dormienti’ dell’area, ovvero l’ex ospedale, in merito al quale il candidato sindaco ha diramato, nel pomeriggio, una nota stampa che riportiamo integralmente.

Il vecchio ospedale in quasi 20 anni non ha trovato una destinazione d'uso, una funzione per la città, un investitore. La Regione ha anticipato all'ASL 19 ML di euro, quale valore della vendita degli immobili dismessi, per il completamento del Cardinal Massaia.

L'ASL, con lo scopo di ripianare il debito, ha bandito alcune aste andate tutte deserte. I tentativi di vendita si sono interrotti quando Rasero ha avviato una trattativa con la Regione, finita nel nulla, per operare una permuta dell'ex ospedale con l'ex Enofila ed altri immobili.

Dopo tale fallimento, l'amministrazione comunale non ha più avuto nessun interesse per il recupero del complesso. L'ex ospedale è stato così lasciato in totale stato di abbandono, dove l'unico segno di vita è la colonia di gatti che vi abita. In questi giorni l'ASL ha bandito una nuova asta, ma abbiamo buoni motivi per ritenere che vada ancora una volta deserta.

Sono state ipotizzate tante destinazioni per quel pezzo di centro storico grande come un intero quartiere: culturale, commerciale, turistico alberghiero, alloggi per anziani, uffici....ed in effetti la variante del Piano Regolatore che ha tolto i vincoli a servizi sanitari, ha lasciato un ampio ventaglio di possibili interventi.

Perché dunque nessuno compra? Le aste sono andate deserte per l'ingente valore stimato, ma soprattutto per il fatto che si tratta di un complesso enorme, il cui recupero deve essere previsto da un piano particolareggiato che individui le destinazioni d'uso, corredato da uno schema di convenzione che consenta all'acquirente di prevedere gli investimenti richiesti, gli oneri da corrispondere al Comune ed un piano finanziario che assicuri una gestione sostenibile.

La proposta è quindi di costituire una collaborazione tra ASL, Comune e Regione per mettere a punto la migliore strategia per arrivare ad un progetto urbanistico ed economico che possa rappresentare un interesse reale per investitori privati e pubblici.

Il punto nodale è tuttavia rappresentato dalla definizione del quadro di rilancio della città, che abbia in sé la valorizzazione del nostro territorio, della cultura Astigiana e del modello di sostenibilità ambientale entro il quale collocare il progetto di recupero dell'ex ospedale.

Paolo Crivelli

Gabriele Massaro


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