Per un bel po’ ci siamo abituati a ben altri numeri, tipo quelli dei bollettini quotidiani di infetti, ospedalizzati, guariti e morti. Ancora non ne siamo completamente fuori, ma il tema comincia fortunatamente a non essere più da prima pagina. Tema subito rimpiazzato da altre brutture e paure, anche loro cariche di numeri, di una guerra ai confini europei. Rimpiazzato da numeri mai visti su bollette o insegne dei distributori di carburante.
E’ indubbio che la voglia di cambiare numeri su cui rimuginare sia forte e di tutti. Ben vengano quindi numeri che raccontano altro, nel bene o nel male, basta sia altro. Se poi quell’altro è un settore economico su cui l’Italia e molte aree territoriali, tipo la nostra, ci contavano e, giustamente, ci continuano a contare, tipo il turismo, giusto dedicare il massimo delle attenzioni alla loro analisi. Analisi costruttiva e scevra da celebrazioni o eccessi di negativismo, analisi che nei numeri cerchi risposte, tendenze e prospettive.
Negli scorsi giorni qualche po’ di numeri sul turismo in Piemonte sono iniziati ad arrivare. Numeri sui movimenti turistici nel 2021, preceduti di poco dal numero dei Comuni turistici. Cominciamo da quest’ultimo. la Regione Piemonte ha riconosciuto 502 Comuni a vocazione turistica. Territori che, sulla base di parametri regionali, hanno evidenziato una particolare vocazione, entrando nel novero di Comune Turistico.
Nell'Astigiano sono 58. A vedere il bicchiere mezzo vuoto, il Piemonte ha 700 Comuni assenti di prospettive turistiche, di cui 60 nell'Astigiano. Vista l'ampiezza dei parametri di selezione mi sembra evidente che ci sia ancora molto lavoro da fare in ambito sia locale che regionale.
Questo la scorsa settimana. Tre giorni fa invece ecco arrivare dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte i primi numeri del 2021. Dati che provano a confortare, in particolare per il turismo collinare. In regione le presenze negli esercizi ricettivi sono, ovviamente, in crescita rispetto al 2020, ma restano ben sotto i livelli del 2019: -34%, contro il -38% di media nazionale.
Nell’area di competenza della nostra ATL le cose sono andate assai meglio, con un -11,6% di presenze rispetto al 2019, trainate dalle solite Langhe. A breve saranno pubblicati anche i dati comunali, da cui ottenere i numeri dell’Astigiano, confidando in una riduzione delle perdite di movimento turistico almeno uniforme tra Asti e provincia rispetto al resto delle aree di competenza dell’ATL. Altri numeri da raccontare. Non vedo l’ora.