Cesare, Pollastri, Asti, Luciano, Uragano, Trusca... I nomi dei partigiani che hanno sacrificato la loro vita per la libertà e la democrazia.
Iniziate dal cimitero di Asti, questa mattina, le celebrazioni del 77° 25 Aprile con la presenza del vescovo Monsignor Marco Prastaro.
"Dio ci ama infinitamente, ma non si è mai permesso di andare oltre la libertà del singolo individuo, ciascuno di noi infatti può anche commettere il male", ha detto il vescovo. "Oggi la nostra festa ci richiama alla libertà, di fronte alla quale anche Dio si ferma. In questa giornata non possiamo non pensare alla guerra in corso vicino a noi".
Il vescovo è intervenuto per la prima volta. "Gli abbiamo chiesto disponibilità ad esserci - ha spiegato il presidente Anpi Paolo Monticone -. Il Papa ha preso una posizione netta sulla pace, quindi ci è parso giusto e corretto che anche la Chiesa potesse esprimersi nel corso della cerimonia. Voglio ribadire ancora una volta che noi siamo sempre stati e sempre saremo per la pace: vero che i partigiani si sono armati durante la seconda guerra mondiale, ma era uno scenario particolarissimo. Hanno combattuto per non andare mai più in guerra".
A seguire al Bosco dei Partigiani si è tenuta la deposizione di fiori alla Stele in memoria della Resistenza
La cammino del 25 aprile astigiano si è poi spostato al Palazzo della Provincia di Asti per l'inaugurazione della lapide con la motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza della Provincia di Asti nel 25° anniversario della consegna per mano dell'allora Presidente della Repubblica On. Oscar Luigi Scalfaro.
Il presidente della Provincia, Paolo Lanfranco: "Un momento particolarmente significativo per tutto il territorio. Provincia contadina per eccellenza, la nostra. Non solo da un punto di vista socioeconomico, ma perché nella tradizione contadina ci sono quei valori che ci danno un senso di continuità, di impegno e di sacrificio, che hanno caratterizzato la resistenza dell'Astigiano".
Per l'ex presidente Pino Goria: "Un impegno ad essere capaci di fare ciò che è stato fatto allora".
Dopo il Corteo su viale alla Vittoria, deposizione di fiori al Monumento ai Caduti in piazza 1° maggio e poi arrivo in piazza San Secondo.
A conclusione avvio del Corteo su corso Alfieri e Via Gobetti per giungere in piazza San Secondo.
"La guerra attuale ci colpisce particolarmente - ha detto il sindaco, Maurizio Rasero, davanti a una platea attenta - Sappiamo da che parte stare come lo eravamo allora".
In chiusura ai giardini Giardini Gilberto Barbero (Via Fortino) - Commemorazione "Vittorio Dan Segre, dalla Resistenza nella Brigata Ebraica allo Stato di Israele" a cura dell'Associazione Italia Israele e Europa Duemila. A cura del Comitato Unitario Antifascista con la partecipazione della Banda Municipale "G.Cotti".