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Economia e lavoro | 26 aprile 2022, 07:00

Il futuro della pubblicità dopo il blocco dei cookie di terze parti, secondo Giovanni Pio Gravina

Se i cookie si rivelavano importanti per tracciare il profilo del target di riferimento e quindi per impostare campagne di retargeting, adesso, con l’avvento del cookieless, bisogna cambiare strategia

Il futuro della pubblicità dopo il blocco dei cookie di terze parti, secondo Giovanni Pio Gravina

L’attuale pubblicità online non può non tenere conto della mutata situazione rispetto al passato. Infatti stiamo vivendo in un periodo caratterizzato dal blocco dei cookie, una possibilità che spinge a vedere l’advertising con più attenzione. È importante infatti che gli esperti tengano conto di come ormai le esigenze siano completamente diverse. Se i cookie si rivelavano importanti per tracciare il profilo del target di riferimento e quindi per impostare campagne di retargeting, adesso, con l’avvento del cookieless, bisogna cambiare strategia. Tutto ciò è possibile, come ci spiega Giovanni Pio Gravina, tenendo presenti molti fattori che non risultano affatto indifferenti.

La biografia di Giovanni Pio Gravina

Giovanni Pio Gravina è il CEO di Publicom, web agency fondata a Milano nel 2012, che, da un’iniziale prospettiva più in generale sulle nuove tecnologie, si è specializzata nel corso degli anni nel settore pubblicitario. Giovanni Pio Gravina si è laureato nel 2010 al Politecnico di Milano in Ingegneria delle Telecomunicazioni.

Ha iniziato il suo percorso in Capgemini per Vodafone Global, occupandosi prevalentemente della gestione del servizio MMS. Dopo aver fondato Publicom, nel 2016 ha seguito dei corsi di perfezionamento a Londra e ha conseguito le certificazioni Google in vari settori.

Nel 2017 ha consolidato la partnership con alcune società a forte vocazione digitale. Fra queste aziende dobbiamo ricordare ITSimplycom e la cagliaritana Relive Communication.

Nel 2018 Giovanni Pio Gravina è stato eletto nel consiglio direttivo del gruppo giovani di Confcommercio di Milano. Oggi si occupa di coordinare un team di 20 collaboratori in diversi Paesi in tutto il mondo. Il successo di Publicom non si arresta, anche perché questa web agency si contraddistingue per essere sempre più vicina agli attuali standard di mercato più elevati e per offrire un approccio che parte dall’ascolto preciso delle esigenze dei clienti.

Publicom si occupa di pubblicità, di siti web, di siti e-commerce, di siti corporate. La sua offerta si esplica attraverso diversi settori, dal web marketing alla grafica creativa, dalla search engine optimization al search engine advertising, passando per il social media marketing e il display ADV.

Publicom si occupa anche di performance ADV, di direct e-mail marketing e di monitoring & reporting.

Cosa comporta il futuro senza i cookie?

Giovanni Pio Gravina spiega che cosa comporterà la tematica del blocco dei cookie per il futuro nella pubblicità online. Infatti secondo l’esperto questa tematica impatterà per alcuni versi su settori importanti, come le DMP e le data company.

Il mondo del programmatic advertising ne risentirà molto, perché, come abbiamo già anticipato, sarà più difficile tratteggiare i profili target. Però esiste una soluzione, a cui bisogna fare molta attenzione secondo il CEO di Publicom.

Infatti Gravina ha fatto notare che sul mercato si stanno sempre più facendo strada delle alternative che propongono possibilità di identificazione e tracciamento per mezzo di tecnologie differenti rispetto ai cookie.

È quello che in gergo tecnico si chiama contextual advertising. Si tratta delle opportunità di applicare dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale, che ci aiutano a trovare il contenuto più importante rispetto al target. In particolare ci si basa sul machine learning, che si rivela molto importante per il fatto che non si occupa soltanto di analisi del testo, ma riesce anche a fare un’analisi delle immagini, dei video e dell’audio.

Il machine learning, grazie alle possibilità fornite dall’intelligenza artificiale, può comprendere il significato dei vari contenuti immessi online. Tutto questo rappresenta sicuramente un’opportunità significativa, che, secondo Gravina, continua a stimolare e a suscitare la fiducia degli investitori.

Tra l’altro non è da trascurare che il contextual advertising consentirà agli esperti di avere anche dei dati più precisi che contribuiranno a mettere in atto delle campagne pubblicitarie di qualità e più efficaci.

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