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Economia e lavoro | 24 maggio 2022, 09:00

Dopo il disastro, il miele torna a essere dolce: "E ora speriamo di sfruttare i fondi europei"

A Stupinigi le celebrazioni per la Giornata mondiale delle api. Bianco (Confagricoltura): "Ci sono le premesse perché la produzione torni a migliorare"

Dopo il disastro, il miele torna a essere dolce: "E ora speriamo di sfruttare i fondi europei"

Sono da sempre considerate le sentinelle dell'ambiente e della natura, i primi messaggeri sullo stato di salute dell'ecosistema e soprattutto una delle specie più a rischio a causa del cambiamento climatico e l'inquinamento. Ma ora, le api torinesi (e non solo) sembrano regalare un ronzio più rassicurante rispetto al recente passato.

Parola di Andrea Bianco, apicoltore di Caluso che è intervenuto venerdì in rappresentanza di Confagricoltura Piemonte alla Giornata mondiale delle api organizzata dalla Regione Piemonte alla Palazzina di caccia di Stupinigi. “La primavera di quest'anno si presenta positiva, con tutte le premesse perché per il miele sia un'annata nuovamente interessante, sia sotto il profilo produttivo, sia dal punto di vista qualitativo. L’annata scorsa purtroppo è stata disastrosa, con produzioni praticamente azzerata e serie preoccupazione per la sopravvivenza degli alveari; oggi possiamo di nuovo guardare al futuro con fiducia, sperando che arrivi qualche pioggia per aiutarci nel nostro lavoro quotidiano di salvaguardia della biodiversità”.  

Ma grandi opportunità potranno arrivare dai nuovi fondi europei. “Quando verrà approvato il Piano strategico nazionale che attualmente l’Italia sta discutendo con Bruxelles – ha dichiarato Andrea Bianco – gli apicoltori potranno fruire di due interventi di sostegno importanti”. E sul tema, anche Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte, sottolinea come l’organizzazione stia “lavorando per far sì che il piano possa accogliere anche le nostre proposte, favorendo lo sviluppo coltivazioni erbacee e floreali di interesse apistico: la sopravvivenza degli insetti impollinatori  è importante non solo per chi produce miele, ma per tutta l’agricoltura”.

In Piemonte, in base alla Banca Dati Apistica nazionale al 31 dicembre 2021 erano attive 6.821 aziende apistiche con 195.191 alveari. Il Piemonte è la prima regione italiana produttrice di miele, con oltre 5.000 tonnellate di produzione -  in annate ordinarie - seguita da Toscana (3.000) ed Emilia Romagna (2.000). Le aziende professionali che praticano nomadismo in Piemonte ottengono mediamente circa 33 kg di miele per alveare (30 kg la media nazionale).

Massimiliano Sciullo

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