Un confronto nel quale sono state esposte le esigenze socio assistenziali del territorio astigiano. L’incontro dal titolo “"Diamo voce al Terzo settore" svoltosi ad Asti, polo universitario Rita Levi Montalcini, ha raccolto numerosi riscontri favorevoli e aspetti propositivi per migliorare i rapporti inter associativi, ma anche i servizi erogati sia dalla sanità pubblica, sia dai numerosi enti e associazioni del privato sociale.
Da un lato fra il pubblico un centinaio di persone fra amministratori, dirigenti pubblici/privati, operatori soci assistenziali, volontari. Sul palco dei relatori l’assessore regionale con deleghe alle politiche sociali, Maurizio Marrone invitato al dibattito dal presidente Mario Sacco; presenti il sindaco di Asti Maurizio Rasero, il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso, il vice presidente della Fondazione CR Asti, Sergio Ebarnabo il presidente della Provincia di Asti, Paolo Lanfranco il presidente regionale Anffass, Giancarlo D’Errico con il presidente astigiano Marcello Follis.
Ad aprire gli interventi il dirigente alle Politiche Sociali del Comune di Asti, Roberto Giolito, che ha insistito sulla necessità di fare squadra a livello locale, di collaborare fra tutte le associazioni per avere la stessa vision e mission da condividere.
Tre le direttrici sul quale opera l’amministrazione comunale in collaborazione con l’Asl e le associazioni del settore e, sulle quali, sono destinati i finanziamenti più consistenti: minori, emergenza casa, politiche migratorie.
Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi di alcuni sindaci, San Damiano, Villafranca, Piovà Massaia, paesi dove nonostante i numeri più ridotti di cittadini assistiti non si attenuano le problematiche socio assistenziali e gli standard qualitativi dei servizi che devono essere sempre elevati.
Da parte dei sindaci dei piccoli comuni del Nord Astigiano è stata richiesta la copertura del servizio del 118, visto che mentre a sud ci sono Nizza, Canelli e Santo Stefano Belbo che dispongono del servizio di emergenza mentre a nord nessuno ne dispone.
Si tratta di una esigenza molto sentita dagli amministratori e dai cittadini. A puntare l’attenzione su una buona assistenza domiciliare delle persone disabili, alternativa ai servizi erogati nelle strutture pubbliche e private, sono stati gli interventi di alcuni dei presenti e dei rappresentanti di alcune cooperative sociali.
Sulla formazione professionale a livello universitario ma anche di sussidiarietà si sono soffermati nei vari interventi, i principali interlocutori presenti sul palco.
Il presidente del polo universitario Astiss e presidente della Fondazione CR Asti ha rilanciato il ruolo fondamentale svolto dai corsi astigiani, Infermieristica e Scienze Motorie in particolare, ma anche il nuovo master di infermiere familiare e di comunità, oltre al corso per OSS giunto alla terza edizione “Qualità nella formazione e preparazione teorico pratica dei nostri laureati sono gli elementi che contraddistinguono i corsi erogati ad Asti".
Di sussidiarietà e sostegno al settore socio sanitario pubblico, svolto dalle cooperative e dalle iniziative private, si sono incentrati altri interventi, un ruolo quello del privato dal quale oggi non si può prescindere.
In conclusione l’intervento dell’assessore Maurizio Marrone che ha ascoltato e raccolto con attenzione tutte le istanze e i suggerimenti della platea. Essendo stata attribuita recentemente dal presidente Cirio la delega alle politiche sociali, per Marrone si è trattata di una visita inedita sul territorio astigiano, un'area caratterizzata come è noto da una quota elevata di popolazione anziana, quindi soggetta ad un’incidenza di disabilità fisica motoria elevata, da case di cura diffuse sul tutta la provincia, da numerose persone affette da vari tipi di disabilità, riguardanti anche i soggetti più giovani.
Una realtà variegata, che come espresso dall’amministratore, sarà attentamente vagliata dall’amministrazione regionale e per la quale verrà attuata una stretta collaborazione per ascoltare tutte le istanze provenienti dalle province. Un bilancio, quindi, più che positivo di questo primo incontro per il quale la Regione ha ringraziato istituzioni, associazioni, università per essersi adoperati ad organizzarlo in un periodo dove la necessità di ripresa, di costruire una rete sociale, di azioni resilienti sono aspetti imprescindibili per tornare a crescere dopo quasi due anni di emergenza sanitaria.