Il Festival delle Sagre, manifestazione più amata e popolare del “Settembre astigiano”, anima anche il primo Consiglio Comunale del Rasero Bis e l'ordine del giorno presentato dall'opposizione in proposito, è stato votato all'unanimità.
"Un rito entrato profondamente nella cultura della nostra città e del territorio, che attira centinaia di migliaia di persone nella nostra città, è quindi una grande risorsa di valorizzazione del patrimonio gastronomico, artistico, culturale di Asti, con considerevole ritorno economico e di immagine per la città", scrivono i consiglieri di minoranza uniti.
Il festival ogni anno attira circa 200mila persone e, dopo due anni di annullamento a causa della pandemia, era particolarmente atteso.
L'organizzazione è passata all' UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) e, scrivono i consiglieri, "l’aumento dei contributi richiesti rischia di mettere in crisi la partecipazione di diverse proloco che sono l’anima aggregativa e sociale pulsante di varie comunità del nostro territorio".
Domani le proloco e l'Unpli si riuniranno per valutare e, probabilmente decidere le sorti delle Sagre.
Ad oggi sono meno di venti le proloco che hanno confermato la propria partecipazione. Meno della metà di quelle delle edizioni pre-pandemia e "la scarsa partecipazione delle proloco al Festival delle Sagre rischia di inficiare un patrimonio immateriale del territorio quale la sfilata delle Sagre, trasmissione di cultura, radici, memoria e tradizioni del mondo rurale", rimarca l'opposizione che impegna la Giunta a verificare le reali disponibilità economiche della Camera di Commercio per la copertura dei costi fissi della manifestazione, valutando anche l'intervento economico della Regione.
"Chiediamo di mettere in atto tutti gli strumenti per reperire le risorse necessarie al fine di abbattere i costi ingenti della manifestazione a carico delle proloco affinché ne sia garantito lo svolgimento e intercedere presso le fondazioni bancarie del territorio affinché contribuiscano a mantenere viva una manifestazione che è moltiplicatore di interessi culturali, sociali, economici del nostro territorio".
Il consiglio ha votato all'unanimità.