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Agricoltura | 21 novembre 2022, 08:53

Sulla tavola di Papa Francesco anche i vini di Campagna Amica di Asti

Le migliori denominazioni astigiane per concorre a “ritrovare i sapori delle radici” del sommelier dell’EnotecAmica Paolo Noto

Il direttore Furia alla consegna in Vescovado e, a destra, Paolo Noto

Il direttore Furia alla consegna in Vescovado e, a destra, Paolo Noto

Sulla tavola di Papa Francesco, ieri i vini astigiani firmati Campagna Amica, con un’accurata selezione di denominazioni astigiane del Mercato Contadino di Campagna Amica Coldiretti Asti.

Si tratta di una Barbera d’Asti Docg, di un Grignolino d’Asti Doc, di uno Chardonnay Doc, di un Metodo Classico Brut e di un Moscato d’Asti Docg.

A curarne la selezione, è stato il “Sante Lancerio” del nuovo millennio, ovvero, il sommelier e wine-coach dell’EnotecAmica di Campagna Amica Coldiretti Asti Paolo Noto, rievocando virtù e sapienze di quello che fu il primo sommelier della storia moderna, il bottigliere di Papa Paolo III Farnese (1534-1549).

 Così, una risposta concreta, tra le altre, a quel nostalgico e ancestrale bisogno di “ritrovare i sapori delle radici”; un’espressione, quella pronunciata da Papa Francesco in Cattedrale, che racchiude in sé un significato più profondo da ricercarsi nel piacere di riassaporare i ricordi delle sue origini, fatti di persone, di tradizioni e, perché no, anche di quella cultura contadina strettamente interconnessa alla terra astigiana e ai suoi frutti migliori. 

I vini selezionati di Campagna Amica accompagneranno il Papa anche al Vaticano, dove Padre Bergoglio potrà disporre di una piccola cantinetta astigiana composta dalle stesse denominazioni apprezzate durante il pranzo in Vescovado.

 “Il desiderio più grande mio personale e di Campagna Amica – spiega Noto, - è che, sorso dopo sorso, Papa Bergoglio possa ricomporre quell’articolato puzzle delle sue origini riscoprendo i sapori più autentici della terra astigianaPer lui, ho scelto alcune tra le nostre migliori denominazioni, per esprimere il territorio, la tradizione e la cultura locale. Vini importanti, bandiera di questa storica e fertile terra enoica, che attraverso il piacere dei sensi, dall’olfatto alla vista fino al gusto, parlano di terroir, la cui migliore accezione è data dalla sapiente unione di vitigno, microclima, caratteristiche del suolo e lavoro dell’uomo”.

 “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba… - scriveva San Francesco nel Cantico delle Creature e riprendeva Papa Bergoglio nella sua seconda Enciclica Laudato Sì, - manifestando amore, riconoscenza e bisogno di cura della casa comune e dei suoi frutti – ricorda il direttore Diego Furia; - così, con umiltà e grande onore, Coldiretti ha scelto di partire proprio dalla Terra e dai suoi Fructi, affinché il Santo Padre possa apprezzare l’amore dei nostri contadini per questa terra e assaporare la gioia di una reminiscenza ancestrale”.

 La visita di Papa Francesco è stata una preziosa occasione per infondere speranza anche nel mondo agricolo – chiosa il presidente Marco Reggio; - le sue parole sono tornate ad essere linfa vitale, anche per noi agricoltori, per guardare al futuro con più convinzione, impegno e fiducia”. 

Redazione

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