Per chi svolge la professione giornalistica nell’Astigiano, Luigi Garrone è, praticamente da sempre, un riferimento imprescindibile cui tutti dobbiamo molto. Decano dei giornalisti locali – dei quali ha contribuito, con consigli e ammonimenti, alla crescita professionale, ribattezzandoci sarcasticamente ‘gatti arrostiti’ – ha passato ben 72 dei suoi 98 anni di vita svolgendo questa professione.
Un traguardo importante, che questa mattina è stato degnamente celebrato a Torino, nel corso di una cerimonia svoltasi nella sala conferenze del grattacielo Intesa San Paolo, dove – alla presenza di Stefano Tallia e di Ezio Ercole, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte – Garrone è stato premiato, insieme ad altri 300 colleghi (tra cui gli astigiani Laura Nosenzo e Franco Cavagnino) che hanno raggiunto i 40, 50, 60 e oltre anni di attività giornalistica, nella categoria ‘Seniores’ quale giornalista più longevo della regione.
DAL FUORISACCO AL WEB: L'INCREDIBILE VITA DI UN TESTIMONE DEL PROGRESSO
Il background di Luigi Garrone – accompagnato alla cerimonia dal figlio Paolo e da due nipoti, Lorenza e Sara – è noto e vastissimo: negli oltre 70 anni di professione ha diretto o collaborato con numerosissime Testate giornalistiche locali e nazionali. Tra le tante: Rai Tre Piemonte, Agenzia ANSA, Gazzetta del Popolo, ed è stato corrispondenze per importanti quotidiani quali “Corriere della Sera”, “Sole 24 Ore”, oltre che per fogli e radio tv locali fra le quali “Gazzetta d’Asti”, “Astisabato”, “Telesubalpina”, “Radio Asti” e altri ancora.
Negli ultimi anni si è anche cimentato in veste di scrittore, dando alle stampe due volumi (“Ieri, in campagna” e dal “Fuorisacco alla web tv”) nell’ambito dei quali ha raccontato esperienze di vita personali, illustrato la vita nelle campagne durante e dopo la guerra, tradizioni e aneddoti della gente fra Langhe e Monferrato, strategie del passato e nuove tecnologie nella ‘cucina’ giornalistica fra il ‘900 e il nuovo millennio, testi di facile lettura utilizzati dai giovani neo laureati o giornalisti in erba o per saggi più maturi.
In sostanza accreditandosi quale testimonianza vivente di poco meno di un secolo di vita, progresso, crisi e riscatto della società civile.
Al collega e amico Luigi giungano le più sincere congratulazioni anche da parte della nostra redazione, composta da 'gatti arrostiti' che anche grazie ai suoi insegnamenti hanno imparato a svolgere meglio questo difficile mestiere.