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Attualità | 14 febbraio 2023, 16:50

Lo stop Asti-Cuneo finisce in Consiglio regionale. Gabusi: "Dal Ministero rilievi non ostativi"

A Palazzo Lascaris la risposta dell’assessore ai dubbi di Marello. Tra le richieste avanzate alla concessionaria ulteriori accorgimenti sulle mitigazioni ambientali e in merito al viadotto che affiancherà la residenza sabauda di Pollenzo

Lo stop Asti-Cuneo finisce in Consiglio regionale. Gabusi: "Dal Ministero rilievi non ostativi"

Maggiore chiarezza sull’intoppo che sta nuovamente ritardando il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo. E’ la richiesta che l’ex sindaco albese Maurizio Marello, dal giugno 2019 consigliere regionale nelle fila del Partito Democratico, aveva diretto all’indirizzo della Giunta regionale una volta appreso dello stop al progetto del lotto Verduno-Cherasco arrivato dal Ministero dei Beni Culturali.

A entrare nel merito della vicenda, offrendo maggiori delucidazioni rispetto a quanto emerso nel corso dei due momenti di chiarimento tenuti giovedì scorso a Roma e ieri, lunedì 13 febbraio, a Torino, tra la Regione, il dicastero guidato da Gennaro Sangiuliano e la sede piemontese di quest’ultimo, è stato l’assessore piemontese alle Infrastrutture e Trasporti Marco Gabusi, che ha risposto all’interrogazione del consigliere "dem" durante il question time tenuto oggi a Palazzo Lascaris.

Nel presentare il suo interpello Marello ha rinnovato la richiesta alla Giunta Cirio di attivarsi affinché i lavori possano "procedere nel modo più celere, in maniera ambientalmente compatibile ma che intanto vadano avanti", visto che parliamo di un’opera "strategica per tutto il Piemonte".

L’esponente dell’esecutivo Cirio ha da una parte ricordato la genesi del progetto riguardante l’ultimo tronco dell’attraversamento autostradale albese, con l’abbandono del precedente tracciato in galleria sotto la collina di Verduno, ritenuto eccessivamente dispendioso dalla concessionaria, e la scelta del percorso fuori terra inserita nel nuovo Piano Economico Finanziario dell’opera, nell'attesa di un via libera alla valutazione di impatto ambientale nell’ambito della quale ora sono arrivati i rilievi del Ministero della Cultura.  

"Nel corso dei due incontri tenuti nei giorni scorsi abbiamo compreso con maggiore chiarezza le ragioni della Sovrintendenza, che non sono ostative ma procedurali
– ha spiegato Gabusi –. Nel 2019 era stata finanziata la soluzione in esterna, non in galleria, sulla quale pesano comunque limiti tecnici come la vicinanza di una zona collinare, della Strada Provinciale 7 e del vicino letto del fiume. Queste motivazioni avrebbero dovuto essere argomentate meglio. Ci siamo trovati ieri (lunedì, ndr) per analizzare le singole voci del provvedimento del Ministero. Da quest’ultimo non c'è volontà di andare contro l'opera, ma di migliorare alcuni passaggi. Ci sono alcune richieste mitigative ulteriori, insieme ad altri dettagli da definire riguardanti il viadotto il cui tracciato dovrebbe correre tra la collina di Verduno e il ponte di Pollenzo, dove insiste un sito Unesco collegato alle Residenze Sabaude. L’intenzione è quella di mitigarne l'impatto col ricorso a soluzioni innovative. Dal Ministero è stata manifestata grande disponibilità, che ci consente di essere ottimisti su un imminente sblocco del progetto. Entro questo venerdì, 17 febbraio, presenteremo le integrazioni, il 24 febbraio ci confronteremo e crediamo, in quella sede, di poter portare le necessarie integrazioni per arrivare ad avere finalmente l’atteso parere favorevole".

Redazione

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