Una minaccia incombe sugli allevamenti astigiani: si tratta dei lupi, sempre più in espansione in tutt’Europa. La loro presenza è ormai conclamata: dei circa 3.300 esemplari stimati in Italia di cui seicento sulle alpi piemontesi, nelle colline monferrine potrebbero risiedere quattro o cinque branchi. Come molti animali selvatici i lupi hanno ‘un indirizzo preciso’ entro il quale nessun altro può addentrarsi, il territorio di un branco è indicativamente circoscritto a circa 250 chilometri quadrati.
Gli avvistamenti, così come i segni del loro passaggio, stanno mettendo in allarme la popolazione, impreparata a gestire la ‘convivenza’ rispetto ad un fenomeno consolidato senza precedenti in Italia. Del resto, là dove il bosco ha conquistato spazi, hanno trovato nuova dimora, tra gli altri, cervi, cinghiali e, conseguentemente, anche i lupi. Sebbene l’ultimo episodio di aggressione all’uomo risalga alla fine dell’Ottocento e si riferisca ad un caso straordinario, nessuna rassicurazione per gli allevatori e i cittadini con animali da cortile.
Tra gli ultimi casi è stata attaccata l’azienda agricola del presidente Donne Impresa di Coldiretti Asti Monica Monticone, a non più di quattro chilometri dal concentrico astigiano. Alcuni lupi, o ibridi, hanno preso di mira quattro oche d’affezione finendole sul posto: un bilancio che, oltre ad impattare emotivamente per cruenza, pesa gravemente sulle economie aziendali. Sul fenomeno crescente Coldiretti Asti torna a richiamare l’attenzione ritenendo oltremodo necessario non sottovalutare il problema prima che diventi incontrollato.
Un altro aspetto preoccupante è l’over-kill ossia l’aggressione collettiva a più capi: di norma il lupo uccide e consuma tutto in loco abbandonando la preda solo se disturbato; quando deve portare il cibo ai piccoli, prima lo ingurgita e poi lo rigurgita. I casi di over-kill invece si verificano quando il lupo entra in uno spazio recintato con animali impossibilitati a scappare.
Ad oggi il lupo è un animale protetto e pertanto in Italia come in Europa esistono misure d’intervento per abbatterli solo in presenza di casi reiterati, là dove siano risultate vane tutte le misure preventive; in caso d’avvistamento si rende necessario segnalarne la presenza alle autorità preposte, siano essi l’Asl, il sindaco, i carabinieri o i forestali.