C’è anche un po’ di Asti, anzi molto, nella mostra che ha aperto al pubblico Sabato 11 marzo al Castello Della Rovere di Vinovo: “Enigmi dipinti. Dalla Domus Aurea di Roma alle grottesche di Vinovo”.
Il progetto scenografico dell’allestimento è stato affidato, infatti, alla designer Letizia Rivetti, titolare dell’ArtStudio con sede ad Asti in Corso Venezia.
La mostra è assolutamente affascinante sia per l’argomento, sia per i contenuti in cui si mescolano opere d’arte antica e installazioni multimediali e interattive di grandi impatto.
Il progetto espositivo, curato dallo storico bolognese Giordano Berti, è concepito come un viaggio lungo più di quattrocento anni, tanto è durata la moda delle decorazioni “a grottesca” in Europa.
La moda delle grottesche
Tutto incominciò nel 1479, quando fu riscoperta a Roma la Domus Aurea di Nerone. Nelle oscure stanze, interrate in seguito alla damnatio memoriae voluta dagli imperatori succeduti a Nerone, si calarono per primi Raffaello e il Pinturicchio. Folgorati dai meravigliosi dipinti murali di epoca romana i due artisti li copiarono per proporli a principi e uomini di chiesa.
La moda lanciata da Raffaello e Pinturicchio fu presto imitata da numerosi artisti giunti a Roma da ogni parte dell’Europa. Fu allora che prese il via una delle più straordinarie stagioni della storia dell’arte alla quale è dedicata la mostra di Vinovo.
Quattrocento anni di decorazioni “a grottesca” sono condensati al Castello Della Rovere, mostrando come questo stile nacque e si evolvette sino ai primi del Novecento, investendo ogni campo artistico, dalla pittura alla ceramica, dall’oreficeria all’arredamento.
La mostra di Vinovo
Il percorso è ricco di soprese che lasciano davvero a bocca aperta dall’inizio alla fine.
Nella Galleria degli Specchi ogni visitatore può vedere se stesso all’interno dei fantasmagorici, mostruosi scenari inventati agl’inizi del Cinquecento da Heinrich Aldegrever.
Un documentario su maxischermo sintetizza l’evoluzione delle grottesche nei castelli del Piemonte in epoca cinquecentesca. LINK https://www.youtube.com/watch?v=vdZnSeMx9Qk&t=302s
Il passaggio sotto tre grandi archi trionfali, abbelliti dalle “candelabre a grottesca” ideate da vari artisti rinascimentali, rappresenta una sorta di salto nel tempo.
Nelle vetrine si possono ammirare splendide maioliche dipinte “alla raffaellesca”, tramandate da Maestri ceramisti di Faenza, Urbania, Deruta e Firenze.
Alle pareti trovano posto incisioni originali di epoca rinascimentale e tardobarocca e riproduzioni di arazzi conservati presso importanti istituzioni museali.
Al centro della sala, due tavoli ospitano perfette riproduzioni di libri antichi contenenti decine di disegni di grottesche; libri che il pubblico può sfogliare liberamente, come se avesse tra le mani l’originale.
Videoinstallazioni e videomapping
Il gioco interattivo prosegue nell’affascinante Sala degli Stucchi dove, nella semioscurità, soffitto e pareti si animano, facendo apparire bizzarri personaggi tratti da grandi cicli decorativi rinascimentali.
È un’autentica immersione dentro un multiforme universo in cui si muovono esseri inauditi, mescolanza di umani, animali terrestri e acquatici, insetti e piante, a volte bellissimi, altre volte spaventosi. È un sogno ad occhi aperti che si svela davanti ai visitatori.
I “mascheroni” di altri bizzarri personaggi sono nascosti dentro un armadio che chiunque può aprire per scoprirne il contenuto.
Nella Sala della Torre è ospitato un preziosissimo tessuto in seta lavorato a mano con la tecnica del “soprariccio”, con grottesche del Settecento, prestato dal laboratorio veneziano di Luigi Bevilacqua.
Nella stessa sala è proiettato un videomapping che esalta la bellezza dei gioielli “mostruosi” ideati agl’inizi del Seicento da orafi fiamminghi.
Queste videoinstallazioni sono un ulteriore “gioco” perfettamente consono a ciò che i committenti e gli artisti volevano creare per coinvolgere emotivamente i visitatori e proiettarli in un mondo di simboli dei quali ognuno possiede la propria chiave.
La ciliegina sulla torta è costituita dalla visita alla Stanza delle Stagioni, dove si può ammirare uno splendido ciclo di decorazioni “a grottesca”, recentemente restaurato, realizzato da emuli del Pinturicchio agl’inizi del Cinquecento.
ORARIO DI APERTURA:
Giovedì e Sabato 14.30-18.30
Domenica 10-12.30 e 14.30-18.30
Apertura straordinaria Lunedì 10 aprile (Pasquetta) con orario 10-12.30 e 14.30-18.30
Chiuso Domenica 9 aprile (Pasqua)
INGRESSO:
Intero € 7 - Ridotto € 5 per comitive scolastiche, gruppi di minimo 15 persone, possessori abbonamento Musei. Gratuito per minori di anni 12, persone disabili certificate, studenti degli Istituti scolastici di Vinovo.
INFO: Comune di Vinovo, 011.9620413 - manifestazioni@comune.vinovo.to.it