Si torna a parlare del CASO (Collegamento Astigiano Sud Ovest), ex Tso e del suo possibile "arrivo" in corso Torino proprio dove adesso si trovano gli orti comunali, gestiti da una sessantina di assegnatari.
I consiglieri comunali Vittoria Briccarello e Mauro Bosia (Uniti si può), Mario Malandrone (Ambiente Asti) e Massimo Cerruti (Movimento 5 Stelle) con un'interrogazione chiedono conto di quello che sarà del progetto degli orti, gestiti da diversi anziani che si sono detti preoccupati dell'eventuale scomparsa degli orti per la realizzazione del CASO.
"La rotonda in cui si innesterà il CASO - spiegano i consiglieri - è una rotonda che nell'ora di punta conta un traffico veicolare di circa 1700 veicoli ora e che sarà ulteriormente caricata di circa 500 veicoli ora con l'arrivo del tracciato. Nell'ora di punta sono due le direttrici di traffico proveniente da Torino: la SP10 e l'autostrada. Nel primo caso la mancanza di rispetto da parte di molti automobilisti della precedenza alla SP10 crea un imbuto. La rotatoria dell'OBI che riceve flusso veicolare da Via Giordanino, e SP10 è il secondo imbuto già intasato".
Per i firmatari l'arrivo della tangenziale dopo il viadotto sul Borbore impatterebbe negativamente sugli orti comunali e sulla vivibilità del quartiere.
"L'utilizzo della strada Faletti e del ponte esistente sul Borbore - rimarcano -potrebbe essere migliorato con una convenzione con i privati, in modo da offrire una strada viaria per esigenze urbane".
Con la loro interrogazione chiedono all'Amministrazione una risposta esaustiva sul futuro degli orti comunali, nel caso in cui il progetto di realizzazione del CASO preveda l'atterraggio sugli orti stessi.