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Al Direttore | 20 aprile 2023, 19:59

Agriturismi: lettera di un giovane escluso dalla legge 18/99 per un cavillo burocratico

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di un agricoltore di Moasca: "È possibile che un giovane che investe nella valorizzazione del territorio venga scartato per un bando scritto male?"

Andrea Mattana Renon

Andrea Mattana Renon

Mi chiamo Andrea Mattana Renon, sono un giovane agricoltore di 34 anni che ha deciso di investire nel campo dell’agricoltura e del turismo nel Monferrato, a Moasca, costituendo un’azienda agrituristica denominata “La Muda Farmhouse”. L’obiettivo che caratterizza la mia azienda e che viaggia in parallelo con la normale gestione è quello di avvicinare all’agricoltura e agli animali ragazzi affetti da autismo e disabili grazie alla fattoria didattica e sociale.

Nel dicembre scorso ho partecipato ad un bando della Regione Piemonte a supporto degli operatori turistici, tra cui anche gli agriturismi. Tale bando prevedeva il finanziamento ai soggetti già in attività e a quelli non ancora attivi con lo scopo di incentivare l’inizio dell’attività.

Nel mese di febbraio ricevevo una nota con cui la Regione riteneva non idonea la mia domanda in quanto non vi era rispondenza ai requisiti previsti dal bando.  

La mia azienda è stata costituita nel 2021 e successivamente è stato comunicato l’inizio dell’attività turistica all’Agenzia delle Entrate ed al Registro Imprese (attività di alloggio e attività di ristorazione connesse alle aziende agricole).

Ad oggi tengo due contabilità distinte, una per la parte agricola ed una per quella turistica. La mia impresa può quindi essere definita “attiva”. La Regione invece contesta questa definizione perché non opero ancora attivamente nel settore turistico; la mia azienda potrebbe quindi risultare “inattiva”. Il bando in questione però prevede il finanziamento in entrambi i casi purché il soggetto inattivo sia di nuova costituzione ( inferiore a 24 mesi).

Il problema si crea in questa fase: sono inattivo a livello turistico ma attivo per la parte agricola. Da qui l’oblio.

Numerose sono state le chiamate in Regione, passando per una segreteria che puntualmente negava un semplice appuntamento con l’assessore competente (credevano che fosse tempo perso?); poi i contatti con il dirigente responsabile per spiegare come gli agriturismi fossero penalizzati da questo bando poiché nel nostro caso l’attività turistica è complementare a quella agricola e quindi l’azienda non può mai essere totalmente inattiva.

Un giorno, stufo di scrivere e spiegare la questione via mail o per telefono senza che nessuno capisse nulla, demoralizzato dal fatto di non essere riuscito ad avere un appuntamento con l’assessore Vittoria Poggio che continuava a farmi passare dalla sua segreteria, mi sono recato presso gli uffici di Torino in via Bertola. Quel giorno mi veniva detto che l’assessore era fuori sede, a Roma. È bastato dire che con me c’era il Sindaco del mio Comune e le porte dell’ufficio dell’Assessore si sono aperte e, con mia sorpresa e particolare indignazione, è comparsa anche lei. Qui si potrebbe ragionare di come è considerato un cittadino qualunque da certi esponenti della politica locale ma mi fermo qui perché non è questo il punto.

Finalmente posso spiegare la situazione che è complessa e merita dei chiarimenti e delle definizioni trattandosi di un problema di interpretazione giuridica. Nulla di fatto. Ho creduto che l’Assessore potesse capire l'errore e porvi rimedio ma così non è stato. 

La scorsa settimana ho ricevuto via PEC il diniego. Ancora una volta la politica è lontana dal cittadino. 

Sono abituato ad avere molti rapporti con altrettante persone, sono pronto al dialogo per risolvere problematiche e costruire nuove soluzioni.

È possibile che un giovane che sta investendo la sua vita nella valorizzazione del territorio e nel turismo venga denigrato e scartato per un bando scritto male?

È possibile che si scelgano personaggi da inserire in politica che non fanno nulla per risolvere le problematiche del settore?

È possibile che la Regione sia contro di noi e non per noi? 

Certamente la faccenda non finirà qui; spero ancora che la politica intervenga tenendo conto dell'errore commesso. Se così non sarà ricorrerò nelle sedi opportune. 

Invito chiunque sia stato discriminato da questo bando a contattarmi per un’azione collettiva.

Andrea Mattana Renon

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