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Al Direttore | 29 maggio 2023, 13:15

"La sanità astigiana? Ha bisogno di cure"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera della federazione provinciale di Asti in merito alla manifestazione regionale per il diritto alla salute che si è tenuta sabato scorso a Torino

Il flash mob all'ospedale di Asti del 21 aprile scorso

Il flash mob all'ospedale di Asti del 21 aprile scorso

Europa Verde – Verdi federazione provinciale di Asti plaude alla numerosa partecipazione e alla buone riuscita della manifestazione regionale di sabato 27 maggio a Torino, indetta dal Comitato piemontese per il Diritto alla Salute e alle Cure, ai cui intenti generali abbiamo aderito fin dall'inizio della sua costituzione, pur nella distinzione dei ruoli.

Da sempre difendiamo l'universalità del Servizio Sanitario pubblico nazionale, ci opponiamo alla riduzione dei finanziamenti, alla graduale privatizzazione, al suo decadimento a livello locale, alla cronica carenza di personale e alla insufficienza dell'assistenza territoriale. Riteniamo altresì che, nella nostra collettività civile, queste istanze si debbano esprimere soprattutto tramite un'azione politica unitaria nell'ambito del Consiglio Comunale di Asti, in quanto il Sindaco della città capoluogo è anche Presidente della Provincia e Presidente dell'Assemblea dei Sindaci, è quindi l'interlocutore più autorevole e imprescindibile dell'Azienda Sanitaria Locale nella elaborazione e approvazione della sua pianificazione e programmazione.

Condividiamo con il Movimento Civico “Prendiamoci cura di Asti” la denuncia della insufficienza dei posti-letto ospedalieri e delle strutture territoriali per la lungodegenza, specialmente dopo l'imperdonabile chiusura della Casa di Riposo Città di Asti.

La nuova Direzione Generale della ASL.AT dovrebbe opporsi innanzi tutto a ogni forma di accorpamento o di contrazione dei Servizi Sanitari che inesorabilmente portano ad un declassamento del nostro Ospedale. Inoltre, è chiamata a dimostrare la propria capacità manageriale e la propria inventiva professionale, adottando dei criteri e delle modalità straordinarie per ovviare alla cronica carenza di personale medico, interrompendo il sistematico ricorso alle dispendiose convenzioni private. Infine per ridurre drasticamente i lunghissimi tempi di attesa di molte prestazioni specificatamente ospedaliere, alcune delle quali prevedono anche ricoveri e interventi specialistici, potrebbe risultare una contromisura efficace cercare fare rete tra gli ospedali limitrofi, che insistono sullo stesso territorio geograficamente omogeneo: una grande area che va da Chieri ad Alba-Bra (di cui Asti è il naturale epicentro), comprendente anche Casale M. e Acqui T. Interconnettendo i propri servizi di prenotazione, i ricoveri programmati, le attività specialistiche, gli interventi chirurgici, in una sorta di “sotto-quadrante funzionale”.

Si consentirebbe così ai relativi ospedali una naturale sinergia in grado di ottimizzare le proprie risorse, di valorizzare le proprie eccellenze, di unificare e/o eliminare gli eventuali doppioni superflui. Secondariamente si affrancherebbero le realtà sanitarie periferiche dall'assoluta dipendenza e subalternità, rispettivamente: Chieri da Torino, Alba e Bra da Cuneo, infine Asti, Casale M. e Acqui T. da Alessandria.

Detto tutto ciò, come Verdi dobbiamo sottolineare che la salute dei cittadini non può e non deve prescindere dalla salubrità ambientale. Ne discende che non possiamo accettare e rassegnarci che Asti risulti la terza città italiana per inquinamento atmosferico. Non ci sono cause tali da giustificare la strana anomalia del fenomeno: ne' geografiche, ne' metereologiche, ne' demografiche, ne' industriali, né di traffico veicolare, ecc. E' semplicemente inammissibile !! Come reagire ?

- Osservazione epidemiologica e nosologica dello stato di salute della popolazione.

- Intensificazione del monitoraggio delle centraline di controllo della qualità dell'aria.

- Durante i picchi di concentrazione delle polveri sottili, blocco della circolazione delle auto private e divieto al transito dei mezzi pesanti.

- Durante gli stessi periodi, consiglio e promozione dell'uso delle mascherine all'aperto.

- Ampliamento e unificazione delle isole pedonali.

- Potenziamento e promozione della mobilità sostenibile (trasporto pubblico da intensificare, cadenzare e agevolare, parcheggi periferici di scambio, ripristino delle ferrovie minori sospese, destinazione dei ricavi degli stalli-blu, incoraggiamento e promozione dell'uso delle biciclette, piste e corsie ciclabili e relativi stalli di parcheggio)

- No ! A Tangenziale o Circonvallazione sud-ovest (convenzione con Autostrade tra i caselli est-ovest, miglioramento dell'accesso e dell'attraversamento veicolare della città, ecc.)

- Iniziative di educazione e promozione di pratiche ecologiche e salutistiche.

- No ! Al consumo di suolo, viceversa intensificare la piantumazione di alberi e del verde pubblico.

- Preservazione dall'inquinamento delle acque fluviali, cura della rete fognaria e ampliamento dei collegamenti al depuratore. E via discorrendo.

Europa Verde Verdi federazione provinciale di Asti

Redazione

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