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Attualità | 05 giugno 2023, 17:41

Meteo “folle” in Piemonte, dopo la siccità forti piogge: “Stiamo uscendo dall’emergenza” [VIDEO]

Nel 2022 il Piemonte è stata la regione più siccitosa d’Europa. Tra gennaio e aprile - 50% di acqua, ora ridotta a -7% dopo gli ultimi rovesci. Una nota positiva: migliora la qualità dell’aria nel 2023

Alcune immagini del nubifragio di ieri pomeriggio a Canelli

Alcune immagini del nubifragio di ieri pomeriggio a Canelli

Dalla siccità alle piogge abbondanti. E’ un meteo sempre meno prevedibile quello che caratterizza il Piemonte. A rivelarlo è la relazione sullo stato dell’ambiente 2023 redatta da Arpa Piemonte.

I dati in Piemonte 

Se il 2022 infatti è stato contraddistinto da siccità e assenza di piogge, con un record di 111 giorni senza precipitazioni, l’ultimo mese ha visto cadere sulla regione una quantità d’acqua spropositata. Le piogge di maggio (con 233 mm di pioggia caduti, +90% rispetto alla media dell’ultimo trentennio) non hanno però neutralizzato l’incubo siccità: il deficit del 2023, -50% nei primi quattro mesi, è stato parzialmente recuperato ed è oggi arrivato a -7%. L’acqua caduta ha consentito alle portate dei fiumi di risalire a valori quasi nella norma.

L’anno passato è stato il più caldo mai misurato, con un’anomalia positiva di 1,5 gradi rispetto alla media temperatura registrata in Piemonte e il più secco, con un -45% di precipitazioni annuali.

Migliora la qualità dell'aria

La nota positiva della relazione riguarda la qualità dell’aria: nel 2022 il valore limite di Pm 2,5 è stato rispettato in tutte le stazioni, mentre è proseguita la diminuzione dei valori di NO2 rilevati negli ultimi decenni. Per quanto riguarda i Pm10, si registra una tenuta del numero dei superamenti, con lieve incremento nei siti urbani nonostante l’assenza di piogge. Ottimi i dati dei primi mesi del 2023, inferiori sia come medie che come numeri di superamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.

Cirio: "Più fondi per tutelare l'ambiente"

Sono stato nominato commissario straordinario per la siccità e da quando lo sono diventato ho dovuto stare attento al fatto che i fiumi non esondassero invece che venissero riempiti. E’ paradossale: non si possono più fare previsioni se non alzando gli occhi al cielo, quindi bisogna reagire prontamente. Ora stiamo uscendo dall’emergenza siccità” ha commentato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte.

Il Governatore, soddisfatto del miglioramento della qualità dell’aria, ha ribadito lo sforzo messo in campo dalla Regione: “Per quanto riguarda i fondi FESR, la programmazione 14-22 aveva allocato 181 milioni di euro per la qualità dell’aria: quella 23-27 ne prevede 475, più del doppio”.

E’ un lavoro grande e importante, abbiamo voluto premere sull’acceleratore con misure concrete che aiutano cittadini e amministrazioni: chi sostituisce la caldaia, chi sostituisce vecchi pullman diesel. Risparmio energetico significa miglioramento della qualità dell’aria” ha concluso Cirio.

Marnati: "Stiamo facendo molto"

Noi i compiti a casa li abbiamo fatti tutti, stiamo investendo molto. Stiamo facendo quello che non era mai stato fatto nella storia, basta vedere gli investimenti. In alcuni casi riusciamo a spendere più velocemente, altre volte meno. Ma l’impegno è totale.  I benefici li stiamo iniziando a vedere, ma dobbiamo continuare ad accelerare” è il commento dell’assessore all’Ambiente Matteo Marnati.

Arpa: "Il 2022 ci sia da insegnamento"

Il 2022 è stato un anno meteorologicamente molto critico, con una siccità senza precedenti, temperature altissime e mancanza di pioggia” ha spiegato Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte.

 

Questo 2022 deve insegnarci che dobbiamo mettere in campo azioni volte a mitigare del cambiamento climatico, ma anche di adattamento.  L’estate 2023 la vivremo con maggiore tranquillità grazie alle piogge di maggio, tiriamo un sospiro di sollievo ma non dobbiamo abbassare la guardia” ha concluso.

 

Coldiretti: "Consumo di suolo, attenzione"

A causa della cementificazione e dell’abbandono l’Italia ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo, con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della giornata mondiale dell’Ambiente, celebrata dalle Nazioni Unite, il 5 giugno.

Alla luce di questo scenario, dobbiamo difendere il nostro patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola – spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - in Piemonte il consumo di suolo complessivo è di circa 175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari. La perdita delle campagne pesa anche sull’approvvigionamento alimentare del Paese in un momento in cui, peraltro, l’incertezza e la guerra stanno provocando difficoltà negli scambi commerciali favorendo le speculazioni. 

Andrea Parisotto

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