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Politica | 08 giugno 2023, 16:00

Il PD all'attacco dell'Amministrazione sui diritti LGBT: "Le scelte di Asti sulle politiche antidiscriminazione stanno a zero"

La replica in occasione delle parole di Rasero durante la premiazione del concorso letterario "Essere sé stessi"

Il responsabile politiche di genere, diritti, politiche LGBTQI+ del Pd Patrizio Onori

Il responsabile politiche di genere, diritti, politiche LGBTQI+ del Pd Patrizio Onori

Contestazione, da parte del Partito Democratico di Asti, in merito alle parole del sindaco Rasero a commento del concorso letterario “Essere se stessi” (concorso voluto dall’assessore Candelaresi per valorizzare i temi inerenti l’orientamento sessuale e l’identità di genere): “Un progetto ambizioso che ha dato spazio e voce a tutti. Che si inserisce nel solco dei progetti indirizzati alla promozione e valorizzazione di un concetto di società libera ed accogliente” aveva detto nell'occasione il primo cittadino.

"Chiediamo al Sindaco di quali progetti concreti stia parlando - si chiedono dal Pd cittadino - in questi 6 anni di Amministrazione non solo non vi sono stati progetti “veri” mirati all’inclusione e alla non discriminazione delle persone LGBTQI+, ma abbiamo potuto assistere a vere e proprie “azioni ostili” nei confronti della comunità arcobaleno e delle associazioni che la rappresentano".

I democratici ripercorrono alcune scelte politiche messe in campo dall'attuale Amministrazione: "Dal rifiuto netto ad entrare nella rete RE.A.DY, passando per il fattaccio della mancata riqualificazione del sottopasso della stazione ferroviaria sino al tentativo brutale di impedire agli organizzatori di Asti Pride 2022 di tenere la parata finale nel percorso prescelto"

"Caro Sindaco - concludono -  l’attività politica della sua amministrazione in materia di antidiscriminazione delle persone LGBTQI* sta a zero. Le sue sono operazioni di pura facciata da “salotto buono” che tentano semplicemente di camuffare il vuoto politico più totale. Probabilmente negli ultimi tempi è stato troppo tempo in Cina, ci rendiamo conto che in quel Paese i diritti civili ed in particolar modo i diritti delle persone LGBTQI+ non sono propriamente in testa all’agenda politica. Torni presto tra noi, nel mondo libero, nello stato di diritto, ed inizi a fare vere politiche di inclusione. Non è mai troppo tardi".

Redazione


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