All’opposto di chi, fiero dei propri trascorsi militari, partecipa con entusiasmo alle iniziative ‘di Corpo’ come il raduno nazionale dei Paracadutisti in programma nel fine settimana qui ad Asti (CLICCA QUI per rivedere il video dei lanci compiuti nel pomeriggio in piazza Alfieri, dopo la cerimonia dell’Alzabandiera), altri contestano questa tipologia di celebrazione, correlando il proprio dissenso alla guerra in corso in Ucraina.
Nello specifico ci riferiamo all’Assemblea Antifascista Asti che - dopo averli distribuiti in occasione del mercato di mercoledì - ha affisso i propri manifesti di dissenso, intitolati “Paracadutisti: niente da festeggiare”, proprio in piazza Alfieri. Di seguito riportiamo integralmente, per completezza di cronaca, il testo del ‘manifesto’ dell’Assemblea.
L'invasione russa dell'Ucraina ha riportato la guerra nel cuore dell'Europa. Guerre e conflitti insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non avere fine. Il rischio dí una guerra su scala planetaria è ormai una possibilità reale. Mentre tutto questo si sta consumando sotto i nostri occhi, le autorità cittadine di Asti non trovano niente di meglio da fare che organizzare una grande festa del militarismo.
Dal 23 al 25 di giugno Asti ospiterà il 29° raduno nazionale dell'Associazione Paracadutisti d'Italia. Una festa in grande stile, con un chiaro obiettivo propagandistico: trasformare i soldati che materialmente agiscono la macchina di morte della guerra in figure degne di festeggiamenti e ammirazione. I paracadutisti sono una forza armata dell'esercito italiano, attualmente presente su van scenari di guerra Internazionale.
Le chiamano missioni umanitarie, per la difesa della pace e degli interessi nazionali, ma noi sappiamo bene che parlare di guerra per la pace è pura follia e che non può esistere nessuna guerra umanitaria. Tutte lo guerre vengono combattute per i soli interessi dei governanti e dell'industria bellica e a farne le spese sono sempre e solo le popolazioni. Esempio lampante l'operazione "Restore Hope" ("Restituire la Speranza") che ha visto coinvolti proprio I paracadutisti della "Folgore" in Somalia dal dicembre '92 al settembre 93.
Le testimonianze di Patrono, caporalmaggiore del 185° reggimento paracadutisti, su questi fatti fanno rabbrividire e parlano apertamente di torture e pestaggi su persone inermi. Tali testimonianze sono confermate da numerose foto-choc che immortalano, tra l'altro, i paracadutisti italiani nell'atto di stuprare, in gruppo, ragazze inermi con materiale bellico. Un insieme di violenze maturate in caserme dove nonnismo e prevaricazioni sono all'ordino del giorno.
Come non ricordare, a questo riguardo, il caso di Emmanuele Scieri, morto il 13 agosto del 1999. dopo terribili vessazioni da pane di altri commilitoni. Questa è, al di là della retorica patriottarda, la realtà del militarismo o della guerra. Di tutte le guerre, che sono combattute sui corpi delle persone, anche e soprattutto su quelli delle donne. trasformati, all'interno degli scenari di guerra, in veri e propi campi di battaglia.
Non stupisce, o fronte di tutto questo, che tali raduni attirino nostalgici ed estremisti di destra da tutta Italia. E quanto avviene puntualmente durante ogni rievocazione della battaglia di EI Alamein in Toscana: uno sfoggio di armi e di strumenti di morte che raduna fascisti e guerrafondai, galvanizzati dalle gesta neocoloniali dei parà italiani.
Il 23 di giugno Asti sarà presa d'assedio da questi personaggi. In quell'occasione cercheranno di farci andare giù l'esaltazione della guerra e di ogni barbarie nazionalista insieme con il vino e gli agnolotti. Noi non ci stiamo e siamo qui per ribadire che nella guerra non c'è niente di valoroso, niente da festeggiare. Contro ogni retorica imperialista e militarista, contro tutte le missioni militari all'estero. Perché i nostri soldi non finanzino mai più armamenti e guerre ma casa, ospedali. scuole. manutenzione del territorio. Disertiamo le celebrazioni militariste!
Assemblea Antifascista Asti