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Economia e lavoro | 28 giugno 2023, 07:39

Agricoltura rigenerativa

L’agricoltura rigenerativa è un modello sostenibile di coltivazione che si focalizza sul rigenerare il terreno aumentandone la fertilità, promuovere la biodiversità e la gestione attenta delle risorse.

Agricoltura rigenerativa

L’agricoltura rigenerativa è un modello sostenibile di coltivazione che si focalizza sul rigenerare il terreno aumentandone la fertilità, promuovere la biodiversità e la gestione attenta delle risorse.

Viene ampiamente spiegata nel docu-film “kiss the ground” disponibile anche su netflix – c'è molto interesse da parte dei ricercatori, perché l’approccio rigenerativo può mitigare i cambiamenti climatici, si è visto il significativo sequestro di biossido di carbonio atmosferico da parte delle coltivazioni sperimentali che seguivano questi modello agricolo.

Il sequestro del carbonio nel suolo è una delle caratteristiche principali dell'agricoltura rigenerativa e può contribuire all'obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 nell'atmosfera, molti agricoltori, ricercatori e organizzazioni stanno abbracciando questo modello agricolo come una soluzione per affrontare le sfide ambientali e migliorare la sostenibilità dell'agricoltura

Durante il processo di fotosintesi, le piante assorbono la Co2 atmosferica e la utilizzano per crescere, conservando il carbonio nella loro biomassa, nell’agricoltura rigenerativa, si fa uso di alcune pratiche specifiche che favoriscono il sequestro di Co2 nel suolo, nel tempo:

  1. Materia organica – aggiungere compost organico, letame o altri fonti di materia organica per rigenerare i terreni, aumenta la quantità di carbonio organico presente. Questo può essere ottenuto attraverso la pratica del compostaggio, l'uso di coperture vegetali o l'implementazione di sistemi di rotazione delle colture.

  2. Meno lavorazioni – ridurre le lavorazioni meccaniche del suolo, come le arature aiuta a preservare la struttura del terreno, evitando la decomposizione della materia organica, permettendo al carbonio di accumularsi sempre più nel suolo.

  3. Coltivazione conservativa, adottando tecniche come la semina diretta e la copertura del suolo con piante o residui vegetali può aiutare a mantenere il carbonio nel terreno.

  4. Agroforesteria: L'integrazione di alberi o arbusti all'interno dei sistemi agricoli può favorire il sequestro di carbonio attraverso la fotosintesi delle piante e la deposizione di biomassa nelle radici e nel suolo circostante.

Agricoltura rigenerativa e canapa

Recentemente la canapa è tornata sotto i riflettori, sia grazie ai benefici applicabili in ambito terapeutico del cannabidiolo (CBD) sia per la sostenibilità ambientale di questa pianta.

Una recente ricerca dell’università di cambridge infatti ha stimato che 1 ettaro di canapa sequestra fino a 6 volte più Co2 di un ettaro di foresta e si può ottenere molta più cellulosa. C’è molto entusiasmo per la canapa ma ancora oggi le iniziative sono personali.

L'agricoltura rigenerativa può essere applicata anche alla coltivazione della canapa da fiore, contribuendo a promuovere pratiche sostenibili e rispettose dell'ambiente in questo settore, andando in contrasto con le coltivazioni indoor, al chiuso con lampade LED in sostituzione della luce solare, modelli di coltivazioni sicuramente poco sostenibili.

In molti paesi, in particolare negli Stati Uniti, sempre più aziende e coltivatori dell’industria della cannabis si approcciano al metodo rigenerativo, per la sostenibilità e minor costi di produzione ma in particolare per promuovere prodotti più genuini, con profili terpenici e cannabinoidi di qualità superiore.

Anche nel nostro paese sono presenti aziende agricole di canapa che hanno approcciato questo modello di coltivazione, tra queste la Farm Greenorganics, pionieri in italia dell’agricoltura rigenerativa della canapa, il loro team ha condiviso alcuni principi chiave di questo modello:

  1. Salute del suolo - ogni lavorazione dovrebbe prevedere di migliorare il terreno e la sua micro-vita (living soil), si riduce o si elimina le lavorazioni del terreno, prediligendo la rotazione delle colture e l’utilizzo di compost organici.

  2. Biodiversità: si cerca di preservare e promuovere habitat per insetti utili, favorendo la presenza di piante compagni ed evitando l’utilizzo di pesticidi.

  3. Ciclo cgiuso, ottimizzare le risorse, in primis l’acqua e favorire l’autoprodursi il necessario per la coltivazione, come l’utilizzo di macerati o compost tea per fertilizzare.

Applicando questi principi di sostenibilità, non solo si aiuta l’ambiente ma si migliora la resa e la qualità dei prodotti.

Oggi infatti il mercato della “canapa light” è in fermento e sono sempre di più le persone che si avvicinano a questo genere prodotti, in particolare prodotti per lo skincare e creme topiche, oltre agli estratti, l’olio di cannabis utilizzati come rimedio al dolore e l’ansia, ma anche tisane di canapa utilizzate per il relax serale.

Sapendo ora della genuinità dei prodotti coltivati col metodo rigenerativo non resta che cercare fattorie, non solo di canapa ma di ogni altro genere come ortaggi, frutta e perché no, anche del vino.



 

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