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Cultura e tempo libero | 03 luglio 2023, 16:52

Calato il sipario sulla 45esima edizione di Asti Teatro: drammaturgia declinata su tante forme d'arte

Buona la risposta della città che ora aspetta Asti Musica. Il direttore Nosengo: "È stato recuperato un pubblico che avevamo perso ma vanno conquistati i giovani. L'assessore alla Cultura Candelaresi: "Più del 30% del pubblico non andava a teatro da un anno"

Le foto dell'ultima giornata sono di MerfePhoto

Le foto dell'ultima giornata sono di MerfePhoto

È calato il sipario sull'edizione 45 di Asti Teatro che, dal 22 giugno al 2 luglio, ha coinvolto la città, i suoi cortili, i suoi palazzi e i suoi cittadini.

Una buona risposta, quella del pubblico, come spiega il direttore artistico Mario Nosengo: "Mi ha soddisfatto, nel senso che gli spettacoli erano tutti di qualità, da alcuni magari mi aspettavo di più dall'allestimento, ma a livello di testi e attori è stato di buona qualità".

Un festival con buone prove, quindi,  improntato sulla drammaturgia declinata in musica o altre forme di arte, come il gradito teatro musicale.

"E' stato recuperato un pubblico che avevamo perso, anche se manca un pubblico nuovo che ci saremmo in qualche modo aspettati. Il prossimo anno potremo provare a fare una sintesi dei due nuovi pubblici per creare un Asti Teatro competitivo", analizza lucidamente Nosengo che domani, con l'assessore alla Cultura Candelaresi, presenterà il bilancio.

Risultati artistici, una buona qualità e un buon giudizio di pubblico, mentre si scaldano i motori per Asti Musica che sta per iniziare.

"Sarà necessaria una giusta sintesi per riportare un pubblico giovane perché Asti Teatro funzioni ancora meglio" è la riflessione di Nosengo.

Riflessioni condivise dall'assessore alla Cultura Paride Candelaresi: "Abbiamo avuto il coraggio di portare un pubblico che solitamente non partecipa e abbiamo analizzato più del 30% del pubblico che ci ha detto che da più di 6 mesi/un anno, non  andava a teatro. Questa analisi ci è servita per capire come cambia il pubblico rispetto ai festival. Nel 2023 il pubblico è decisamente cambiato rispetto agli anni 70/80 e noi dobbiamo tenerne conto"

Ieri allo Spazio Kor è andato in scena “Dal sottosuolo - Underground” uno spettacolo nato dal progetto Fahrenheit 2020 #ArtNeedsTime e ideato da Il Mulino Di Amleto, di e con Barbara Mazzi e Francesco Gargiulo, al Teatro Alfieri la prima regionale di  “Settimo senso – Moana Pozzi” di Ruggero Cappuccio con Euridice Axen per la regia Nadia Baldi

A chiudere il ricco cartellone, alla Cascina del racconto  il concerto della The Instabil Band, nata da un' idea di Paolo Sorba (voce) e Piergiorgio Gabbin (tastiere) che coinvolgono dapprima Claudia Stabile (voce) e Gianluca Passarino (chitarra e voce) poi in un secondo tempo Nunzio Cerciello (batteria e voce).

Un repertorio dai classici brani italiani ai grandi nomi della musica straniera rivisitati e corretti che hanno fatto divertire ed emozionare.

Betty Martinelli (Intervista di Alessandro Franco)

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