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Politica | 03 luglio 2023, 16:44

Azione, parla l'ex coordinatore cittadino: "Questa corsa forsennata ha portato il partito a tradire sé stesso"

Federico Lucia, con altri membri del direttivo tra cui il candidato a sindaco Marco Demaria si è dimesso dal partito: "Non abbandoniamo la vita politica, la nostra casa è il grande riformismo europeo"

Federico Lucia (accosciato al centro) con Fausto Fogliati, Marco Demaria e altri esponenti di Azione in occasione della visita del leader Carlo Calenda ad Asti

Federico Lucia (accosciato al centro) con Fausto Fogliati, Marco Demaria e altri esponenti di Azione in occasione della visita del leader Carlo Calenda ad Asti

La notizia, come si temeva, ha fatto in poco tempo il giro della politica astigiana. L' "inner circle" di Azione astigiana, che lo scorso anno aveva costruito la candidatura a sindaco di Marco Demaria, infatti, lunedì scorso si è dimesso in blocco. 

L'entrata di Azione in campo, nel "Palio" astigiano delle amministrative, aveva acceso la curiosità e l'attenzione di molti, verso una proposta terza rispetto a centrodestra e centrosinistra, ma, alla prova dei fatti, la candidatura di Demaria è andata ben al di sotto delle aspettative, racimolando solo l'1,3% dei consensi. 

Ora, il coordinamento cittadino di Azione, di cui quella candidatura era emanazione, lascia in blocco. Abbiamo chiesto cosa ne sarà del gruppo di lavoro a Federico Lucia, neodimissionario coordinatore cittadino.

"Non verrà sicuramente disperso - afferma Lucia - più di un anno fa abbiamo iniziato questo lavoro e abbiamo la volontà di proseguire insieme: ci sono le competenze e le capacità, ma soprattutto condividiamo una visione comune di Asti e della politica. Il futuro di questo progetto è indipendente dalle scelte di un partito o da qualsiasi altra forma di partecipazione sociale o politica che ci vedrà coinvolti".

Ma quale sarà la vostra casa?

Abbiamo le idee molto chiare su ciò che la politica deve esprimere nell'area che ci appartiene, quella liberal democratica. Riteniamo però che le istanze di Azione siano state tradite rispetto al progetto iniziale e, per quanto consideriamo il programma del partito la miglior proposta ancora oggi esistente, sono state prese scelte che non condividiamo. Abbiamo preso tutti insieme la decisione di rimettere il mandato politico: a livello locale continueremo insieme e valuteremo insieme dove e come si muoverà questa area.

Avete detto che vi siete sentiti traditi da Azione, da cosa nello specifico?

Noi abbiamo sempre creduto nella costituzione del grande polo liberaldemocratico e al contrasto delle forze massimaliste e populiste, sia di sinistra che di destra. Ne ha bisogno l'Italia, l'Europa e anche Asti. Abbiamo sempre creduto in un grande progetto dal respiro europeista e Azione aveva tutte le carte per ambire a guidare questo grande cambiamento culturale e generazionale. Purtroppo, il partito non ha avuto la capacità di portarlo avanti: per costruire un palazzo bisogna iniziare dalle fondamenta o rischia di caderti addosso. Questa corsa forsennata ha portato il partito a tradire sé stesso. Un altro elemento, importante, è stato il costante ma graduale allontanamento del centro dai territori, con il continuo commissariamento di sezioni, sia ad Asti, che a livello regionale che in altre aree del nostro Paese. Credo sia stata vanificata e disillusa la spinta dal basso che, pur con lungimiranza, è stato uno dei tratti distintivi di Azione. Si è rivelata una promessa alla quale non è stato dato gran che seguito. E questo si è visto anche ad Asti.

Cioè?

Ho visto in città la grande disillusione degli stessi azionisti astigiani, nei confronti delle scelte che il partito ha preso ripetutamente, a discapito della bontà di un progetto di valore. Medesime scelte sono state compiute a livello nazionale. E' stato bruciato il capitale umano, valoriale e di competenze. Non è questa la strada da imboccare se si vuole intraprendere un grande cambiamento politico e culturale, come Carlo stesso ha più ribadito. 

State già pensando alle regionali?

Non posso parlare per Azione, che a livello regionale ha il suo commissario, dopo le dimissioni di Gianluca Susta. Il mio auspicio è che le forze politiche di quest'area abbiano il coraggio di scegliere un proprio programma e un proprio candidato. Altrimenti non esisteranno mai e saranno condannate ad essere appendici di altre aree politiche.

Alessandro Franco


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