Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio hanno dato il via a un nuovo importante passo per il processo di diffusione della banda ultralarga nelle cosiddette "aree bianche" del Piemonte. Con la firma dell'accordo, avvenuta ieri a Roma, vengono stanziati 138,3 milioni di euro per intervenire in zone del territorio regionale dove nessun operatore ha investito o investirà nella connettività e dove sarà necessario il supporto economico dello Stato.
L'accordo siglato tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano fa parte dell'aggiornamento dell'Accordo quadro del 2016 per lo sviluppo della banda ultralarga in tutto il territorio nazionale. Questo piano, presentato all'8 marzo 2023, prevede l'integrazione di finanziamenti nazionali e comunitari, con piani tecnici specifici redatti da ogni Regione, al fine di coprire le aree ancora prive di connettività.
L'importanza di ammodernare le infrastrutture per la digitalizzazione è stata sottolineata dal ministro Urso: "La firma di questo accordo rappresenta un passo fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese. Una connettività performante ed a prova di futuro è essenziale sia per le imprese sia per i cittadini".
Il presidente Cirio ha espresso soddisfazione per l'aggiornamento dell'accordo, che consentirà la realizzazione degli interventi di digitalizzazione nelle aree scoperte del Piemonte. "Le infrastrutture digitali - ha dichiarato - sono fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio e la crescita delle attività produttive, nonché per attrarre e favorire nuovi investimenti".
Il piano prevede un'attenta rimodulazione delle risorse in base alle necessità dei territori, consentendo di intervenire in maniera mirata e puntuale. L'assessore regionale all'Innovazione Matteo Marnati ha sottolineato l'importanza di fornire connettività a tutte le zone del Piemonte, rimuovendo così i fattori di discriminazione sociale.
La Regione Piemonte è la terza, dopo Emilia Romagna e Lazio, a procedere alle modifiche del piano regionale. Gli interventi saranno finanziati con risorse provenienti da diversi fondi europei, tra cui il Fesr 2014-2020, il Fsc 2014-2020, e il Feasr 2014-2022, con un totale di 138 milioni di euro.