Oggi , giovedì 8 maggio 2025, è stata inaugurata ad Asti la nuova rotonda stradale, già nota come “Rotonda dei Ragazzi”, ora ufficialmente intitolata all’agente della Polizia di Stato Fiorentino Manganiello, vittima del dovere.
L’idea è nata dalla volontà del presidente e dei soci della sezione astigiana dell’associazione nazionale della Polizia di Stato, sostenuti dal questore della provincia di Asti, che hanno attivato l’iter amministrativo presso il Comune per dedicare all’agente Manganiello la rotatoria situata nei pressi della sede della Questura. Manganiello, originario della Campania, perse la vita a soli 22 anni, il 15 novembre 1983, mentre svolgeva il proprio servizio ad Asti.
La tragica morte in servizio
Erano circa le 13 di quel giorno. Manganiello stava scortando all’interno dell’edificio delle Poste il vicecassiere, che insieme a un commesso aveva prelevato dalla Banca d’Italia un’ingente somma di denaro. Mentre i tre salivano le scale, furono affrontati da un uomo armato che, pistola in pugno, costrinse il vicecassiere a consegnare la valigetta con i contanti.
Rinvenuti dallo shock, l’Agente e il funzionario tentarono l’inseguimento. Nell’atrio, Manganiello estraeva la pistola quando il rapinatore aprì il fuoco, colpendolo alla gola e uccidendolo all’istante. Il malvivente fuggì a bordo di una motocicletta parcheggiata poco distante.
Fiorentino lasciò la giovane moglie Marinella, appena diciannovenne.
La cerimonia e le parole del Questore
La cerimonia si è svolta alle 11.30. Dopo l’introduzione del presidente Salvatore Faita, sono intervenuti il sindaco Maurizio Rasero, il questore Marina Di Donato e il presidente mazionale dell’Anps, Michele Paternoster.
La dottoressa Di Donato ha portato i saluti del capo della Polizia e ha pronunciato parole forti e commosse:
“Ricordare è un dovere. Non possiamo permettere che il tempo spenga la memoria di chi ha sacrificato tutto per la comunità. Il valore e la dignità delle vittime del dovere devono essere un monito costante” ha detto.
E ancora: “Far comprendere lo straordinario lavoro di chi ogni giorno garantisce la sicurezza dei cittadini è fondamentale. Senza memoria non c’è futuro, e senza legalità non c’è giustizia”.
Il monumento ai caduti e la presenza della città
Prima della cerimonia, alle 10.30, nella Questura si è tenuto un momento di raccoglimento con la benedizione del monumento ai caduti della Polizia di Stato, da parte del Vescovo Marco Prastaro e del Cappellano della Polizia don Augusto Piccoli. Il monumento, recentemente spostato in una posizione più visibile, “ravviva il ricordo dei poliziotti caduti in servizio e di tutti i colleghi defunti della sezione astigiana”, ha commentato il questore.
Presenti all’inaugurazione anche la vedova di Manganiello, Marinella Lepre, il vice Prefetto vicario Di Silvestro, le autorità civili e militari, le associazioni d’arma, le sezioni piemontesi dell’Anps, il direttore delle Poste di Asti e una delegazione dell’Anffas.
L’intervento del sindaco Rasero: “Una questione di giustizia”
Il S
sindaco di Asti, Maurizio Rasero, ha ricordato come l’intitolazione della rotonda sia stata una scelta convinta:
“Abbiamo deciso di intitolare questo spazio a qualcuno che per Asti ha dato tutto, persino la vita. È una questione di giustizia, non solo di memoria o di orgoglio. Non possiamo dimenticare chi ha sacrificato il bene più prezioso per lo Stato e per la collettività”.
Rasero ha sottolineato l’importanza di destinare le poche aree rimaste della città a figure che abbiano avuto un legame diretto con il territorio: “Non ci sono più piazze nuove, non ci sono più vie nuove. Ogni intitolazione dev’essere una scelta consapevole e radicata nella nostra storia”.
Il presidente Paternoster: “Memoria e orgoglio, valori indelebili”
Il presidente nazionale dell’Anps, Michele Paternoster, ha chiuso la cerimonia ricordando il valore profondo dell’appartenenza e della legalità:
“Memoria e orgoglio devono camminare insieme. È l’orgoglio di chi appartiene a una comunità fondata su valori condivisi, anche da chi è in congedo. La legalità è una cosa seria: sapere che ogni cittadino ha un dovere verso la legge è la base per costruire una comunità giusta”.
E ha concluso con un pensiero rivolto ai presenti e alla famiglia di Manganiello: “Il sacrificio dell’agente Manganiello è un faro. Oggi lo abbiamo ricordato insieme, come comunità. Questo è il significato più alto dell’intitolazione: non dimenticare”.