/ Attualità

Attualità | 04 agosto 2023, 18:56

Stanza d'ascolto, le donne dell'Anpi di Asti: "Un’elusione nei fatti della Legge 194 del 1978, pur nel rispetto formale"

Il deputato astigiano Marcello Coppo: "Non cambiamo la legge ma diamo attuazione a un servizio previsto"

Stanza d'ascolto, le donne dell'Anpi di Asti: "Un’elusione nei fatti della Legge 194 del 1978, pur nel rispetto formale"

La questione della "Stanza d'ascolto" al Sant'Anna di Torino continua a fare discutere anche l'Astigiano. A scrivere, questa volta, sono le donne dell'Anpi di Asti

"La finalità  - scrivono - è, piuttosto chiaramente, quella di dissuadere le donne che intendono praticare l’interruzione volontaria di gravidanza. Quindi, un’elusione nei fatti della Legge 194 del 1978, pur nel rispetto formale. A noi pare un comportamento furbesco e non corretto".

"E’ senz’altro legittimo criticare e non condividere una normativa, rimarcano, ma esistono modi leciti per chiederne la modifica o la soppressione, fino al referendum abrogativo. Sulla legge 194 questo diritto di critica si è invece esercitato mediante un tentativo costante di svuotamento, a partire dalla rarefazione dei medici non obiettori, dato drammatico che in certe regioni rende praticamente impossibile abortire. La Regione Piemonte ha voluto fare dei passi ulteriori, con normative inspiegabilmente restrittive per la somministrazione della Ru 486 (c.d. pillola abortiva) e in particolare con un rapporto privilegiato con i militanti antiabortisti, a cui vengono assegnati compiti del tutto impropri all’interno di un ospedale, magari a scapito del consultori familiari".

Per le donne dell'Anpi è l'ennesimo modo di valutare i fatti a seconda se si sia o meno una donna. "La parità tra i generi - scrivono - è chiaramente espressa nella nostra Costituzione, e meno male, ma la strada da fare è ancora lunga".

In merito abbiamo interpellato il deputato astigiano di Fratelli d'Italia, Marcello Coppo, che sottolinea la bontà dell'iniziativa "del nostro assessore in Regione".

E chiarisce: "Naturalmente siamo favorevoli e non per questione di bandiera”. La legge 194 esiste e non la cambiamo. Nella legge ci sono due parti: uno è il fatto di chiedere di poter abortire e avere assistenza, l'altra è l'informazione per la donna. Diamo solo attuazione alla legge, dando un servizio di informazione per un momento delicato della donna. Nessuno obbliga la donna alla stanza d'ascolto ma chi vuole ne usufruisce. è un servizio in più. Per gli indecisi può essere un modo di chiarirsi dei dubbi. Non capisco la problematica.

B.M.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium