La vicenda di Alfonso il ballerino che vi abbiamo raccontato ieri (QUI l'articolo), ha avuto una risonanza mediatica molto rilevante, tanto da incentivare addirittura una raccolta firme su Change.org, con la motivazione "Vogliamo che l'arte di Alfonso il ballerino non venga censurata e che possa portare la sua arte in tutta la città".
La raccolta è arrivata, al momento a 461 firme, l'articolo, su fb ha circa 400 reaction, 188 su Instagram, 411 commenti, 259 condivisioni, sui social è tutto un fiorire di #iostoconAlfonso.
Questa "sollevazione popolare", dà la dimensione di quanto il personaggio sia amato e regali un momento di allegria con la sua musica dalla radio e con i balli.
Ma è necessario fare chiarezza su quelle che sono le regole da rispettare e che in questa vicenda non ci sono, certamente, i buoni e i cattivi.
E' vero. Alfonso è quasi istituzione della città così come, tanti anni fa, l'immarcescibile Libero, o fino al Covid che se li è portati via i gemelli Bugnano, ma l'attività musicale in piazza San Secondo non è permessa.
Tutti gli artisti di strada e Alfonso lo è, devono munirsi di un permesso facendo richiesta di autorizzazione a suonare sul suolo comunale, anche per una questione di controllo. Autorizzazione rilasciata a costo zero.
Sull'autorizzazione è chiaro anche il divieto di suonare in piazza San Secondo e nei pressi di luogo di culto (in piazza San Secondo c'è anche la Collegiata). Inoltre non si possono utilizzare dissuasori acustici se non a volume molto ridotto.
Autorizzazioni sempre fatte rispettare dalla polizia locale che ha allontanato chi non era in regola.
"Chi usa dissuasori musicali, anche a volume basso, si deve spostare ogni ora di un centinaio di metri e in piazza Alfieri si può, ad esempio", ci spiega una fonte della polizia locale.
"Regole che facciamo rispettare scrupolosamente - rimarca - anche se nei confronti di Alfonso abbiamo sempre chiuso un occhio, forse impropriamente, proprio perché lo conosciamo, è innocuo e molto amato. Alfonso non ha mai fatto richiesta per l'autorizzazione ma abbiamo usato sempre molto riguardo con lui. Ma se siamo sollecitati formalmente da attività che sono sulla piazza e constatati i volumi, dobbiamo intervenire. In realtà lo abbiamo solo invitato a munirsi di autorizzazione e a cambiare posto".