"Ora bisogna salvare le migliaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e asinelli uccisi lungo tutta la Penisola dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti che hanno costretto alla chiusura delle attività e all’abbandono della montagna". E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla notizia che la Commissione Europea ha aperto una consultazione pubblica per decidere di modificare o "rendere più flessibile", lo status di specie protetta del lupo la cui concentrazione in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per l'uomo con l’invito le autorità locali e nazionali ad agire laddove necessario.
Più lupi in Piemonte che in tutta la Svezia
Nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta e, soprattutto, sulle Alpi piemontesi sono stati stimati circa 600 lupi. Sono i dati del monitoraggio nazionale pubblicato nell'ambito del progetto Life WolfAlps EU, in sinergia con ISPRA. La popolazione di lupi stimata, a livello nazionale, è intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola.
“I numeri confermano che il lupo, ormai, non è più in pericolo d’estinzione; il rischio vero oggi è piuttosto la scomparsa della presenza dell’uomo delle montagne e delle aree interne per l’abbandono di migliaia di famiglie ma anche di tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle razze storiche – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale - Basti pensare che ci sono più lupi in Piemonte di quanti ne ha l’intera Svezia, tanto per fornire una proporzione di territorio".
Coldiretti: "Tutelare allevamenti e biodiversità"
"Serve, dunque, responsabilità nella difesa, da parte delle Istituzioni e degli organi competenti, degli allevamenti, dei pastori e allevatori che – concludono Moncalvo e Rivarossa – con coraggio continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado, frane e alluvioni che minacciano anche le città”.