Aggiornamento delle 12.45: dopo un lungo stallo, gli addetti alla macellazione arrivati da Modena sono entrati nello stabilimento e hanno iniziato le operazioni di macellazione dei suini. Momenti di tensione con i lavoratori in presidio, che hanno fatto un sit in e accolto l'ingresso dei colleghi tra le urla. A breve si terrà una riunione in Prefettura.
Come vi abbiamo già documentato in un articolo pubblicato ieri (CLICCA QUI per rileggerlo), la tensione davanti ai cancelli della ex Fortes di Baldichieri, azienda da mesi al centro di una vertenza sindacale senza sbocchi apparenti, è tornata ad essere altissima.
Ieri camion carichi di suini sono entrati nello stabilimento, ma gli animali restano in attesa poiché tutti gli addetti alla macellazione dell’azienda aderiscono al presidio permanente indetto dalla Cgil per chiedere al Gruppo Ciemme di Borgo San Dalmazzo (CN), azienda che ha acquistato il macello dalla precedente proprietà, la riassunzione di tutti gli addetti con contratto collettivo degli alimentaristi e non, come proposto, con quello agricolo.
La contromossa del Gruppo Ciemme che, non disponendo di propri addetti alla macellazione, ha chiamato a sostituirli lavoratori di un’azienda modenese, ha contribuito a esarcerbare ulteriormente i rapporti, in un crescendo di tensione che stamattina ha portato alla presenza di polizia e carabinieri nel piazzale antistante lo stabilimento.
“Il nostro è un presidio controllato e ordinato – ha affermato Letizia Capparelli, responsabile Flai Cgil –, noi rispettiamo tutti i lavoratori, compresi quelli giunti qui da Modena, ma non è accettabile che l’azienda strumentalizzi così il tavolo istituzionale attivato per trovare un accordo”.
“E’ vero che dal 25 agosto è in atto una procedura di licenziamento collettivo (finalizzata a riassumerli con altra forma contrattuale, ndr.), ma di fatto non sono ancora fuori dall’azienda. Stiamo solo chiedendo che i dipendenti possano continuare a fare il loro lavoro mantenendo lo stesso stipendio e le stesse tutele contrattuali”.
Anche l’On. Marco Grimaldi (Sinistra Italiana), che in giornata si attiverà per cercare di aprire un canale di dialogo con la proprietà, stamattina era davanti ai cancelli per supportare la Cgil e i lavoratori nella loro protesta: “Da mesi chiedono semplicemente alle istituzioni di non girarsi dall’altra parte – ha affermato – E’ evidente che non siamo in un campo agricolo o in un vivaio, ma in un luogo in cui vengono macellati 6.000-7.000 capi, quindi è logico chiedano di lavorare con un contratto alimentare anziché agricolo, che non li tutelerebbe allo stesso modo”.
“A riprova di ciò – ha aggiunto l’esponente di Sinistra Italiana – i lavoratori che sono arrivati qui da Modena, per sostituirli, hanno esattamente il contratto che loro rivendicano. Davanti a un ricatto come quello attuato dal Gruppo Ciemme, non si può rimanere neutrali”.
“Quando incontrerò la proprietà – ha concluso – chieder che i lavoratori modenesi fatti convergere qui tornino subito in Emilia e si apra una seria vertenza, magari in prefettura. Con i ricatti, non si riducono le distanze”.