Una volta erano solo fumetti. Ora invece è politica. Al Lucca Comics, l'evento partito il primo novembre nella città toscana e che terminerà domenica prossima, le questioni internazionali e i venti di guerra sono entrati prepotentemente tra cosplayer, manga e videogiochi.
Tutta colpa (o merito, ovviamente su questa delicata questione il punto di vista è quello che fa la differenza) della decisione del noto fumettista Zerocalcare di rinunciare alla partecipazione al Festival a causa del Patrocinio da parte dell'ambasciata israeliana. Scelta, questa, che ha innescato un vero e proprio vespaio di polemiche e seguita, a distanza di pochi giorni da altri, come per esempio Fumettibrutti.
Ma oltre alla questione mediorientale, un'altra vicenda agita le acque fumettistiche sulle rive del Serchio, ovvero la mancata intitolazione di una strada a Sandro Pertini. La maggioranza di centrodestra del Consiglio comunale della città (dove siedono anche esponenti legati a Casa Pound), infatti, ha deciso di non aderire alla proposta di intitolazione di uno spazio pubblico al Presidente della Repubblica emerito.
L'Anpi, l'associazionismo democratico e le organizzazioni sindacali, hanno indetto per il 7 novembre a Lucca una manifestazione nazionale contro questa scelta. Una presa di posizione che ha ha il pieno appoggio della sezione astigiana: " A Lucca Comics purtroppo non potremo esserci, ma siamo assolutamente con voi per una solidarietà non formale sulla questione del rifiuto all’intitolazione di una via a Sandro Pertini, figura non solo di uno straordinario antifascista, ma uomo di un’integrità morale del tutto ignota ai fascisti di Casa Pound e dei loro impresentabili alleati - spiega il presidente Paolo Monticone, che aggiunge - la figura di Pertini è molto sentita nella nostra sezione: abbiamo tantissimi iscritti che ogni anno si recano a Stella ligure per rendere omaggio alla tomba dello statista".
Mentre da una parte c'è la questione antifascista, dall'altra, come abbiamo detto, rimane il quesito sul patrocinio di Israele. "Su questa vicenda come ANPI di Asti - spiega - non prendiamo posizione e lasciamo che ognuno si comporti come meglio credi. Noi siamo ugualmente equidistanti dal terrorismo di Hamas che dal governo di Netanyahu, che non esitiamo a definire filofascista".