Una mostra per riflettere contro la violenza alle donne, alla Galleria Comunale, e cartoline nei negozi, da portare a casa, con i numeri di emergenza che aiutano le vittime: sono le due iniziative in preparazione a San Damiano dove sabato 11 novembre sarà inaugurata l'esposizione "Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più...".
La mostra itinerante del progetto SOS donna, proposta in collaborazione con il Comune, resterà in visione fino al 19 novembre, con ingresso libero, dalle 8.30 alle 12.30. L'orario favorirà l'accesso delle scuole, con i ragazzi della secondaria di primo grado e dell'Istituto professionale alberghiero G. Penna coinvolti nella compilazione del questionario "Violenza di genere: realtà e luoghi comuni".
L'inaugurazione sarà aperta, alle 11, dal saluto istituzionale del sindaco Davide Migliasso, presidente del Cogesa (sostiene il Progetto SOS donna fin dal 2019). Seguiranno gli interventi di Martina Guelfo, consigliera comunale delegata ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Sanità, Piero Baldovino, presidente dell'Associazione Mani Colorate (cura il Progetto SOS donna) e Laura Nosenzo, ideatrice con Giorgia Sanlorenza di "Non crederci!", arrivata a San Damiano alla ventiseiesima tappa.
L'esposizione smaschera le bugie degli uomini maltrattanti con la realtà dei dati. Tra questi: dal 2012 a oggi 1300 donne sono state vittime di femminicidio, cento casi solo quest'anno, uno registrato nell'Astigiano, a Incisa Scapaccino.
Le cartoline pensate dal Comune, oltre a segnalare gli orari di apertura di "Non crederci!", riportano quattro delle centinaia di messaggi lasciati dai visitatori, al termine della mostra, sulle lenzuola usate dell'ospedale Cardinal Massaia. Quelli selezionati: "Denunciate!", "Sei più forte di quello che pensi! Chiedi aiuto!", "Sei un uomo? Un uomo vero? Allora accarezza... non schiaffeggiare. Ama... non violentare", "A volte il mostro non è sotto al letto ma dorme con te".
Anche nella tappa sandamianese si potranno scrivere frasi o lasciare semplicemente il proprio nome. La mostra, che tiene conto dell'attività del Centro antiviolenza L'Orecchio di Venere e della Croce Rossa per gli uomini maltrattanti che vogliono seguire percorsi terapeutici, è sostenuta dal Consiglio regionale del Piemonte (Consulta delle Elette e Consulta Femminile), Asl AT, Cisa Asti Sud, Cogesa, Anci Piemonte, Soroptimist Club di Asti, Fondazione CRAT, Banca di Asti.