L’Italia si prepara per una giornata di protesta nazionale. Cgil e Uil hanno proclamato, per oggi, uno sciopero generale.
I dipendenti del trasporto e del pubblico impiego incroceranno le braccia: dai bus ai treni, dalle scuole alla sanità, lo sciopero riguarderà tutta la pubblica amministrazione.
Trasporti e Scuola: le fasce orarie
Lo sciopero vedrà un’astensione di 4 ore nei trasporti, da bus e metro, ai treni e traghetti; resta di 8 ore per le altre categorie, dalla scuola alla sanità alle poste, a livello nazionale. Saranno fermi i treni nazionali (Trenitalia) e regionali (Trenord).
Polemiche e Controversie
Nonostante l’annuncio dello sciopero, la Commissione di Garanzia ha espresso dubbi sulla legittimità della mobilitazione, sostenendo che mancano i requisiti per uno sciopero generale. Questa posizione ha suscitato la reazione dei sindacati, che hanno ribadito la loro intenzione di procedere con lo sciopero. Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha dichiarato: “Confermiamo lo sciopero del 17” e ha sottolineato che "il Garante ha sbagliato perché sta forzando sulla questione, una forzatura che mette in discussione il diritto di sciopero".
Asp comunica le fasce orarie
Per il settore del trasporto pubblico locale Asp comunica la riduzione della durata a quattro ore, dalle ore 9 alle ore 13. In tale fascia gli orari degli autobus di tutte le linee urbane ed extraurbane potrebbero non essere rispettati. Sarà garantito il servizio nella fascia oraria 11,30-13.
Oggi manifestazione ad Alessandria
La manifestazione del settore pubblico si terrà questa mattina ad Alessandria. La manifestazione ad Asti è prevista per venerdì prossimo, in occasione della mobilitazione del settore privato. Critico il segretario della Cgil di Asti Luca Quagliotti: "E' evidente come questa sia una manovra che va a colpire il pubblico impiego, andando a penalizzare settori come la sanità o i trasporti con tagli alla previdenza per accelerare quella corsa verso la privatizzazione già in atto"
La Cisl non parteciperà
La Cisl non parteciperà alla mobilitazione di domani. "La nostra non adesione - spiega il segretario di Asti Alessandria Marco Ciani - non rappresenta però una promozione a priori della manovra del Governo. E' una legge di bilancio con luci e ombre: riteniamo però che non ci siano le condizioni per indire uno sciopero, ultimo strumento di mobilitazione sindacale.
La congiuntura internazionale e l'attuale situazione dei conti pubblici non permettevano di fare molto di più: nonostante questo, ci sono molti punti su cui non siamo d'accordo e su questo faremo una manifestazione a Roma il prossimo 25 novembre"
Sciopero delle categorie infermieristiche a Torino
Domani, a Torino, in Piazza Castello, a partire dalle 10, mobilitazione anche degli infermieri.
Al centro della protesta, principalmente, i tagli alle pensioni e le mancate risorse per i salari degli infermieri.
"In Piemonte - scrive il Nursind, sindacato degli infermieri - ci sono circa 350 infermieri nelle graduatorie della città metropolitana di Torino che tardano ad essere svuotate e, a breve, uscirà un bando di 226 infermieri suddiviso per le 18 aziende. Ammesso di riuscire ad assumere tutti gli oltre 500 infermieri (sarà argomento del prossimo incontro dell’osservatorio regionale) questo servirebbe solamente a compensare le uscite dell’anno, ma su questo, nutriamo ancora qualche dubbio e aspettiamo di vedere i fatti. In Piemonte prevediamo un’alta adesione visti i temi al centro della protesta. Senza infermieri i servizi chiudono e la riorganizzazione territoriale non potrà realizzarsi".
All'Astigiano arriveranno una decina di nuovi infermieri. "Non basteranno - rimarca il segretario territoriale NurSind Gabriele Montana - ma si spera che verrà redatta la graduatoria per Asti con un numero più congruo per supportare il bisogno infermieristico".
In questi giorni il Nursind ha anche inviato alla direzione generale Asl At di valutare al più presto la messa in atto dell'istituto delle prestazioni aggiuntive per assicurare il mantenimento degli standard qualitativi assistenziali e scongiurare la chiusura di posti letto.