Dura presa di posizione da parte di Asti Pride sulla bozza di revisione del regolamento regionale sugli affidi dei minori. A quanto si apprende il documento chiude alla possibilità da parte di copie same sex di poter prendere in affido un minore, non indicandolo tra le famiglie che possono proporsi per la procedura. Stesse modalità anche per quanto riguarda il cosiddetto affido allargato, dove la specificazione sulle coppie esclusivamente eterosessuali è netta.
"Cirio inaugura la campagna elettorale per la rielezione a Presidente della Regione Piemonte con atteggiamenti tipici dell’area politica che rappresenta: odio, discriminazione, omo-lesbo-transfobia- denuncia l'associazione astigiana - Lo fa evidentemente per sollevare una cortina di polvere sui fallimenti che ha accumulato in questi anni di governo della Regione (basti pensare alle liste di attesa di mesi se non anni per accedere ai servizi della sanità pubblica)".
"Se Cirio crede in questo modo di mettere sotto scacco e alla gogna le famiglie LGBTQI+ piemontesi ed i minori ad esse affidati si sbaglia di grosso - continua Asti Pride - La famiglia è dove c’è amore, accoglienza, cura e guida. Ciò a prescindere dal genere, dall’orientamento e dell’identità sessuale delle persone che la compongono. Cirio evidentemente insegue un orizzonte oscurantista e anacronistico in coerenza con il Governo nazionale che , in campo di diritti civili e di politiche di inclusione, ha come riferimento l’Ungheria di Orban. Noi continueremo a lottare per una Regione e per una Paese inclusivi e la prossima stagione dei Pride dimostrerà ancora una volta la nostra determinazione".