La federazione provinciale di Asti di Europa Verde Verdi, European Green Party, ha inviato una letteraa firma di Patrizia Montafia e Giuseppe Sammatrice ai prefetti e ai presidenti delle province del Piemonte, sollecitando un intervento urgente per garantire la sicurezza dei cittadini durante le battute di caccia agli ungulati.
La lettera è stata motivata da numerose segnalazioni e incidenti verificatisi nei territori piemontesi, dove cittadini ignari del pericolo si sono trovati nel bel mezzo di battute di caccia non segnalate. Le associazioni che si occupano di escursionismo e le guide naturalistiche lamentano l’impossibilità di programmare escursioni a causa di queste battute di caccia.
"Le passeggiate in aree protette, parchi, o semplici sentieri naturalistici immersi nei territori UNESCO, vengono messe a rischio dalla presenza di gruppi di cacciatori armati con fucili ad alta gittata, pericolosi per l’incolumità non solo degli addetti ai lavori, ma anche dei turisti" La Federazione chiede maggiori controlli a tutela dei cittadini, compreso "il controllo del tasso di alcol nel sangue dei cacciatori durante il servizio venatorio".
Inoltre, sollecita il rispetto del distanziamento dai centri abitati o da singole abitazioni siti in aree rurali, lamentando l’assenza di informazione da parte dei comuni e delle province sulle date e sui luoghi in cui sono previste battute di caccia. "Non esiste alcuna segnaletica o cartellonistica che indichi il pericolo di accesso all’area, e sono state segnalate diverse incursioni in aree agricole coltivate con veicoli fuoristrada"
"Invitiamo i cittadini a informare le forze dell’ordine e i Carabinieri forestali di ogni violazione del rispetto delle distanze dalle case (150 m), nonché di eventi pericolosi per l’incolumità delle persone, o della mancata segnalazione di “pericolo battuta di caccia”.
Infine, si chiede un incremento dei controlli sui territori di pertinenza e scenari di caccia, il rispetto delle distanze dai centri abitati, e auspica la realizzazione di un portale internet in cui vengano pubblicate luoghi, date ed orari delle battute di caccia.
Il dolore per l'orso abbattuto in Trentino
Nel frattempo, Montafia e Sammatrice sferrano un attacco al presidente del Trentino, Fugatti, in merito all'abbattimento dell'orso M90.
"Non bastano gli orsi già abbattuti, non bastano gli orsi barbaramente detenuti al Casteller, animali sedati e ormai sicuramente impazziti, vittime della prolungata prigionia e del pochissimo spazio a loro disposizione. M90, così era stato chiamato, è stato raggiunto nella sua casa, il bosco, facilmente rintracciato perché provvisto di radiocollare: è stato barbaramente freddato.
Ucciso perché si è comportato da orso, ucciso perché cercava cibo per la sua sopravvivenza, ucciso perché così ha voluto Fugatti che ha firmato la sua condanna a morte, ucciso perché si è dimostrato troppo confidente con l'uomo. Non ha mai fatto male a nessun umano, ma stato ucciso lo stesso" .