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Attualità | 02 luglio 2025, 19:45

"Non Trump, non Israele, solo il popolo iraniano vuole la fine del regime": l'intervista al medico di Cuneo fuggito da Teheran [VIDEO]

Khosro Nikzat è presidente dell'Associazione Medici e Farmacisti Iraniani in Italia e attivista della Resistenza iraniana, venuto in Italia per studiare dopo la Rivoluzione del '79 e mai più tornato a casa

Khosro Nikzat

Khosro Nikzat

La guerra tra Israele e l'Iran può essere un'occasione per il popolo iraniano. A dirlo, al "Podcast a Domicilio", è il medico iraniano in forza all'ospedale di Cuneo Khosro Nikzat, presidente dell'Associazione Medici e Farmacisti Iraniani in Italia e attivista della Resistenza iraniana. Ma è anche duro con tutti i paesi coinvolti: "La vera guerra è quella tra il popolo iraniano e il regime. L'unico al mondo che vuole il rovesciamento del regime è il popolo iraniano e la resistenza iraniana".

Israele ha bombardato l'Iran, che ha risposto col sostegno degli Stati Uniti. Dopo una rivalità a bassa intensità durata più di 40 anni, i due paesi mediorientali sono entrati in una guerra - chiamata per adesso "dei 12 giorni" - che al momento è interrotta da una fragile tregua mediata da Donald Trump. La motivazione dell'attacco israeliano è la paura del programma atomico iraniano, proprio mentre gli Stati Uniti stavano mediando con l'Iran per ridurre il loro approvvigionamento e arricchimento di uranio. Ma per Israele l'occasione è ghiotta anche per ridefinire i rapporti di potere in Medio Oriente, in un momento in cui gli alleati dell'Iran - il cosiddetto Asse della Resistenza - sono in grande difficoltà, come Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza, o sono stati eliminati, come la Siria di Assad.

Nikzat, visto il momento, auspica la fine della sanguinaria Repubblica Islamica della guida suprema Ali Khamenei per mano del popolo iraniano, oppresso a partire dalla nascita del regime in seguito alla Rivoluzione del 1979. Ma Nikzat non rimpiange nemmeno il periodo pre-rivoluzionario, ricordando come il governo filo-occidentale dello Scià fosse anch'esso opprimente nei confronti della popolazione iraniana, nonostante la libertà apparente che si vede nelle foto delle donne in minigonna negli anni '70. "La libertà non è solo mettersi la minigonna e poter andare in giro - ha raccontato -. Il papà dello Scià aveva tolto il chador obbligatoriamente. Le donne sono sempre state sotto l'obbligo di poter mettere o non mettere il velo. Non era una vera democratizzazione: c'era solo un partito, i giornali non potevano dire niente e decideva tutto lo Scià. Io per leggere un libro dovevo andare a nascondermi in cantina con la paura di finire in galera. Era una democratizzazione di facciata". 

Nikzat ha partecipato alla Rivoluzione tra le forze democratiche, che hanno ottenuto la caduta del regime dello Scià per finire sotto il nuovo regime islamico degli ayatollah. "Noi sapevamo bene cosa non volevamo ma non cosa volevamo - ha spiegato -. Gli slogan sono iniziati come abbasso il regime monarchico e viva la libertà e la democrazia. Lo Scià aveva messo in galera le forze progressiste ed è subentrato il Khomeyni".

Adesso è duro sia col regime iraniano sia con chi lo sta bombardando che, dice, non vuole davvero un cambio di potere. "Questa guerra è nata per l'accondiscendenza dell'Occidente nei confronti del regime iraniano - ha commentato -. Settantadue volte il regime è stato condannato nell'assemblea dell'ONU per violazione dei diritti umani, ma ovviamente questo interessava meno rispetto agli interessi economici e commerciali. Il regime è rimasto al potere per dura repressione e per la politica dell'accondiscendenza dell'Occidente. L'amministrazione americana, né Biden, né Trump, né gli israeliani vogliono cambiare il regime ma solo che non abbiano l'arma atomica. Trump ha detto di sapere dove vive Khamenei, perché non l'ha ucciso?".

Cosa capiterà è difficile da prevedere, ma Nikzat spera che la rivoluzione arrivi dal popolo, l'unico che vuole davvero mandare via chi è al potere in Iran per avere una vita libera e democratica. "È il momento più opportuno affinché il popolo iraniano si organizzi per rovesciare questo regime - si augura -. In Iran ci sono nuclei rivoltosi che si stanno organizzando sotto la guida di Maryam Rajavi e aspettano il momento opportuno per intervenire. Sono molto fiducioso che abbatteremo questo regime".

Segui questa e le altre interviste sul canale DixTV: https://www.youtube.com/@Dix_TV

Francesco Capuano

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