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Politica | 02 aprile 2024, 10:07

Uniti Si Può: "La città continua ad essere un colabrodo di vuoti e abbandoni: la palazzina Inps ne è un esempio"

Il gruppo consiliare fa un’analisi critica delle recenti decisioni del Consiglio e l’appello per un’azione sul palazzo abbandonato in via Massimo D'Azeglio

Alcune immagini della palazzina in stato di abbandono

Alcune immagini della palazzina in stato di abbandono

Il gruppo consiliare di Asti Uniti Si Può ha presentato una interpellanza riguardante la recente approvazione della Variante Parziale 39 in Consiglio e lo stato di degrado del palazzo INPS in Via Massimo D’Azeglio.

La Variante Parziale 39, secondo il gruppo, rappresenta un punto di svolta in cui gli interessi provati e politici si confondono. Questa variante ha portato alla scomparsa di vincoli per destinazioni a uso pubblico, cambiamenti di destinazione d’uso dei mercati senza informare i lavoratori, l’eliminazione di alternative per la riduzione del traffico e un aumento della metratura residenziale per abitanti immaginari.

Asti Uniti Si Può sostiene che, contrariamente a quanto promesso durante la campagna elettorale, invece di un nuovo piano regolatore, si stanno promuovendo maxi varianti che includono operazioni poco discusse in commissione. Il gruppo ha espresso preoccupazione per il fatto che la città di Asti continua a essere un “colabrodo di vuoti e abbandoni”.

L’interpellanza presentata dal gruppo riguarda lo stato di totale degrado e abbandono dell’edificio di proprietà INPS in Via Massimo D’Azeglio. L’edificio, che è uno dei tanti contenitori vuoti e in stato di abbandono in città, è composto da circa una ventina di alloggi-studi.

Il gruppo chiede al Comune di Asti di intervenire per il recupero dell’edificio e la sua cura, sollecitando la proprietà a tamponare il degrado dello spazio. Inoltre, chiede se esistono trattative in merito al futuro dell’edificio e, una volta accertata la proprietà dell’INPS, quali sono le intenzioni in merito alla struttura.

Redazione


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