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Attualità | 05 maggio 2024, 17:46

La dottoressa Blagica Krstova, la storia del primo medico macedone nella provincia di Asti

Il racconto di un viaggio, iniziato nell'incertezza di ricominciare tutto da capo, al coronamento di una carriera

La dottoressa Blagica Krstova

La dottoressa Blagica Krstova

Correva l'anno 1991, solo due anni prima era crollato il muro di Berlino, e da lì a poco si sarebbe sfaldato tutto l'est Europa, Unione Sovietica compresa. L'Italia spesso si scorda però che una guerra ce l'ha avuta proprio dietro l'angolo: la dissoluzione dell'ex-Jugoslavia. Un paese che promuoveva il multiculturalismo delle diverse etnie e che si era svincolata sia dal blocco occidentale che da quello orientale e che aveva saputo creare un terzo blocco, quello dei paesi non allineati, a sottolineare la neutralità dello stato balcanico. Eppure tutto si ruppe in un men che non si dica.

Molte persone riuscirono a scappare, altre furono meno fortunate. Blagica Krstova, classe 1977, originaria di Kocani, Macedonia, però non vuole rinunciare al suo sogno: studiare medicina e diventare dottore. Ma ormai le 6 nuove Repubbliche (Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Macedonia e Montenegro) figlie dell'ormai ex federazione jugoslava non le danno sicurezza. Ormai tutto è collassato e ogni Stato è in ginocchio sotto ogni punto di vista.

È il 1996 e Blagica decide di prendere in mano la sua vita e andare a studiare Medicina a Sofia (Bulgaria). Certo è lontana da casa, in un paese diverso, ma per fortuna le lingue sono simili e a condividere l'affitto con lei c'è Elena, una signora che la fa sentire come se fosse a casa. La sua vita da fuori sede però non è come ce l'aspetteremmo. Studiare è l'unico atto ammissibile, la pressione è alta, ma i genitori hanno deciso di investire il tutto e per tutto sulla sua formazione, dunque non c'è tempo da perdere. "Avevo avuto la possibilità di rinunciare alla mia cittadinanza macedone per ottenere quella bulgara, così da non dover pagare le tasse universitarie, ma sono sempre stata dura nelle mie decisioni, e non mi è mai piaciuto prendere scorciatoie, mai avrei rinunciato alla mia cittadinanza e alla mia identità" ha aggiunto la dottoressa.

I 6 anni di dura formazione si concludono e Blagica riesce a ottenere la Laurea in Medicina Generale nel 2002. Ora le cose si fanno complicate: la Macedonia promette un futuro troppo incerto e il rischio non vale la candela. Per fortuna però, ad accompagnarla nelle sue decisioni, oltre ai genitori c'è il marito Aleksandar, con cui si fidanzò nel lontano 1991, per poi sposarsi nel 2003. Ma la vita nei Balcani è troppo dura e Aleksandar decide di venire in Italia nel maggio del 2000. Per 3 lunghissimi anni non riescono a vedersi ma il sogno è troppo grande per spezzare il loro legame. Comincia così un nuovo capitolo nella vita di Blagica che decide, nel giugno del 2004, di raggiungere suo marito nella penisola italica.

"Avevamo una scelta variegata a disposizione, tra cui Svizzera, Austria, Germania e via dicendo, ma alla fine abbiamo scelto l'Italia. L'Italia perché è sempre stato il paese più affascinante, poi le persone qui ci hanno sempre accolto con grande calore e ci sembra quasi di vivere il clima di casa" dice la dottoressa. Con i grandi movimenti migratori agli inizi degli anni 2000 infatti, una grande percentuale di macedoni si è stanziata nel sud astigiano, più specificatamente a Canelli e a Nizza Monferrato, dove è attualmente residente.

L'inizio però non è dei più rosei: seppur con una Laurea di Medicina Generale in mano, bisogna attendere che la laurea venga tradotta, il che significa essere, lavorativamente parlando, come nessuno. Per questo una volta arrivata in Italia la dottoressa Blagica si rimbocca le maniche e comincia un corso di "Lingua italiana di base", vincendo il concorso "Storie di migrazioni", dove il suo racconto autobiografico le fa vincere il primo premio. Dal 2004 al 2009 si mantiene con lavori non inerenti alla professione e nel mentre, nasce nel 2005, la primogenita Efimija. Si aggiungerà poi nel 2013 il secondogenito Stefan.

Nel 2009 finalmente viene riconosciuta la laurea, da lì, su richiesta personale, comincia 6 mesi di tirocinio, di cui 3 in Pronto Soccorso e 3 in reparto medicina a Nizza Monferrato. Dopo il tirocinio inizia contemporaneamente i Codici Bianchi presso il Pronto Soccorso di Asti e la guardia medica a Canelli. Nel 2018 finisce un altro corso in urgenza ed emergenza (118). Ma il sogno è diventare medico di base a vere uno studio a proprio nome.

Comincia così nel 2020 il corso triennale di formazioni per medico di medicina generale, che concluderà a fine ottobre 2023. Il percorso è finito, la montagna è stata scalata. Si arriva così al primo settembre 2023, quando la dottoressa Blagica Krstova riesce a ottenere il posto come medico di Medicina Generale nel comune di Monastero Bormida. Il risultato non è grandioso di per sé solamente per il raggiungimento di un obiettivo e il coronamento di una carriera, ma rappresenta il primo medico di famiglia di origine macedone a ottenere un posto di tale prestigio nella provincia di Asti.

Pensavate che la storia si concludesse qui, vero? E invece no, perché una persona che ha dovuto affrontare un tale viaggio lungo e insidioso non si ferma alla prima soddisfazione: agli inizi di questo gennaio La dottoressa Krstova ottiene l'incarico anche a Canelli.

Sono queste le storie che ci fanno capire cosa significa sacrificio e dedizione per una passione, tramutata poi in lavoro, di una persona che senza porsi limiti è riuscita a venire qui in Italia, e realizzare il suo sogno partendo da zero.

La figlia Efimija esprime grande goia nei confronti del suo modello di vita, la primogenita ha infatti intenzione di intraprendere lo stesso percorso di studi: "Siamo tutti fieri della nostra dottoressa. Io da figlia posso dire che l’ho sempre vista come un modello di perseveranza e forza, perché nonostante tutto non si è mai fatta buttare giù dagli ostacoli che ha incontrato, ed è rimasta determinata riuscendo a realizzare tutto ciò che ha sempre desiderato. Non potrei essere più fiera di avere una mamma del genere".

Non può mancare, in ultimo, la gratitudine a tutte le persone che le sono sempre state vicine in questo lungo viaggio: “Vorrei aggiungere un grandissimo ringraziamento finale da parte mia per tutte le persone che mi hanno sostenuto e aiutato, e anche alla società italiana che mi ha accolto a braccia aperte.

Nemanja Babic

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