Come da noi già segnalato in un precedente articolo (CLICCA QUI per rileggerlo), ormai da mesi molte famiglie piemontesi aventi diritto di forniture di pannoloni e altri presidi per l’incontinenza stanno affrontando gravi disagi in merito alla consegne a domicilio che, spesso, avvengono in giorni e orari differenti da quelli concordati o non avvengono affatto.
“Quando ho telefonato al centro distributivo per chiedere chiarimenti – ci ha spiegato Maurizio, un lettore che funge da caregiver (persona che si prende cura di un parente anziano) per sua madre – mi hanno risposto che è scaduto l’appalto e che la nuova ditta non consegnerà prima di giugno. Hanno aggiunto che, se proprio li volevo subito, potevo andarli a prendere di persona da loro, a Settimo Torinese”.
“Il problema persiste da almeno un anno – ci ha scritto Maura – e nel caso dell’ultima fornitura per i pannoloni di mia madre hanno battuto il loto record: tre settimane di ritardo. È un problema che tutti conoscono ed è ora che si prendano i dovuti provvedimenti, non possono pagare il disservizio persone fragili che meritano rispetto e attenzione”.
“L’altro giorno ho telefonato all’Ufficio Protesica dell’ospedale di Asti – ha aggiunto Ferdinando – e anche qui mi hanno confermato che c’è un problema di fornitura. Oltretutto dicono che non hanno idea di quando la situazione potrà tornare alla normalità. Ormai il disastro della sanità pubblica è sotto gli occhi di tutti”.
L’evidente problematica, oltre che ai singoli utenti e alle strutture ospedaliere, è ben nota anche all’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, destinatario di numerose segnalazioni in merito inviate tanto dai singoli cittadini quanto da Federfarma Piemonte.
L’Ente regionale – contravvenendo a quanto da loro stessi disposto meno di 3 anni fa, quando si è deciso di centralizzare i bandi per le consegne promuovendo un’unica gara d’appalto regionale per tutte le Aziende Sanitarie della regione – promette una rapida risoluzione del problema, proprio partendo dall’Asl di Asti che, da quest’oggi, dovrebbe passare l’incarico di distribuire i pannoloni al secondo aggiudicatario del bando, cercando di recuperare eventuali ritardi.
Il problema, però, persiste. Soprattutto per chi si trova in difficoltà economiche tali da non aver alternativa rispetto attendere la fornitura pubblica. “Per fortuna noi possiamo permetterci di comprarli privatamente – ha concluso Maurizio –, ma penso a chi fatica a arrivare a fine mese o non riesce a trovare il denaro per il pane o le medicine”.