/ Green

Green | 13 agosto 2024, 06:55

Lavatrici, tv, lampade e condizionatori. In un anno ogni piemontese butta via cinque chili di elettronica

Lo stabilisce il rapporto RAEE sulla nostra regione.

Foto di Rafael Arkenau

Foto di Rafael Arkenau

Il Piemonte ha raccolto 23.178 tonnellate di rifiuti derivanti da elettrodomestici e apparecchiatura elettronica. Lo rivelo il Rapporto regionale sui RAEE, realizzato dal centro coordinamento. Rispetto a un anno fa il risultato è in calo del 5,9%, una calo maggiore della media nazionale dove si attesta rispetto al precedente anno un -3,1%. Come lo scorso anno si conferma al settimo posto per numero complessivo di rifiuti smaltiti.

Confermato anche il dato pro capite: con una contrazione del 5,9% scende a 5,44 kg per abitante, al di sotto della media italiana (5,92 kg/ab), di conseguenza la regione scivola dal tredicesimo al quattordicesimo posto nella graduatoria italiana.

Smaltite meno Tv e monitor

 

Dall’analisi a livello di singoli raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i RAEE, emerge che la riduzione dei volumi regionali dipende quasi esclusivamente dalla rilevante perdita (-34,1%) di Tv e monitor (R3) che però è da considerarsi fisiologica al pari dell’andamento nazionale (-32,9%). Molto più contenuti i cali di freddo e clima (R1), che con il -2,4% scende a 7.275 tonnellate, e di grandi bianchi (R2) che segna il -2% per un totale di 7.520 tonnellate.

Crescono lampade e piccoli elettrodomestici

 

Contribuiscono invece in termini positivi alla raccolta i risultati di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4) e di sorgenti luminose (R5): il primo cresce del 10,5% per un totale di 5.164 tonnellate, il secondo del +3,8% per 123 tonnellate complessive.

A Torino quasi la metà dei componenti va a riciclo

 

La contrazione dei volumi tocca quasi tutte le province piemontesi, fanno eccezione solo quelle di Vercelli e di Biella le cui raccolte migliorano rispettivamente del 14,4%, per un totale di 1.295 tonnellate, e del 6,2% che porta i volumi complessivi a 755 tonnellate.

Il calo più consistente lo registra la provincia di Torino la cui raccolta, inferiore di oltre 1.400 tonnellate rispetto al 2022 (-12,2%), scende a 10.282 tonnellate, ciononostante la provincia continua ad avviare a riciclo il 44,4% dei quantitativi regionali.

Più contenuti i cali delle restanti province: quella di Verbano-Cusio-Ossola perde il 5,1% e si attesta a 1.332 tonnellate, quella di Alessandria il 3,3% per un totale di 2.358 tonnellate, quella di Cuneo l’1,9% per un totale di 3.683 tonnellate. Pressoché stabili, invece, le raccolte di Asti (-0,3%), pari a 1.124 tonnellate, e di Novara (-0,1%), pari a 2.349 tonnellate.

Vco prima per raccolta pro capite
 

Con 8,63 kg/ab (-5,2%), la provincia di Verbano-Cusio-Ossola si conferma ancora una volta prima per raccolta pro capite e tredicesima nella graduatoria italiana. Consolida la seconda posizione con un pro capite di 7,80 kg/ab (+14,5%) la provincia di Vercelli. A favorire la crescita della raccolta provinciale vercellese soprattutto il risultato di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (R4) che si traduce in un dato pro capite superiore di quasi due kg (+129,4%) rispetto al valore medio nazionale (1,30 kg/ab). Altrettanto virtuosa la provincia di Verbano-Cusio-Ossola la cui raccolta pro capite in questo raggruppamento è quasi doppia (+95,5%) rispetto al dato medio nazionale.

Seguono le province di Novara e di Cuneo con un dato pro capite rispettivamente di 6,49 kg/ab (-0,2%) e di 6,35 kg/ab (-1,9%). Da evidenziare che anche la provincia novarese è particolarmente virtuosa nella raccolta di R4, con quasi un kg a testa in più (+74,7%) rispetto al dato medio italiano.

Le province sotto la media nazionale

 

Tutte le restanti province rimangono invece al di sotto della media nazionale: Alessandria si ferma a 5,79 kg/ab (-3,2%) seguita da Asti a 5,39 kg/ab (-0,6%) dove però si raccolgono molte meno lavatrici e grandi bianchi (R2) rispetto al resto del Paese: per la precisione quasi un kg in meno (-42,9%) a testa rispetto al dato medio italiano (2,07 kg/ab). Lo stesso può dirsi per gli abitanti della provincia di Torino, il cui valore pro capite scende a 4,66 kg/ab (-12,1%), e di Biella il cui pro capite sale invece a 4,44 kg/ab (+6,2%), ma non certo per il contributo di R2, la cui raccolta è inferiore di ben oltre un kg a testa (-57,4%) rispetto alla media italiana.

Raccolta per tipologia di siti

 

L’analisi della raccolta regionale dal punto di vista della rete infrastrutturale evidenzia che poco più dell’80% dei volumi regionali vengono raccolti presso i centri di raccolta comunali (CdR) il resto presso i luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR).

In realtà, quella particolare incidenza degli LdR deriva quasi esclusivamente dalla provincia di Torino, dove quasi il 42% dei rifiuti elettronici viene consegnato dai cittadini ai negozi di elettronica di consumo. Tutte o quasi tutte le restanti province invece portano la totalità o la quasi totalità dei propri RAEE nei CdR.

“È indubbio che la performance di questa regione abbia risentito della forte flessione fisiologica che ha caratterizzato la raccolta di Tv e monitor a livello nazionale, ma è altrettanto innegabile che le province piemontesi si sono limitate a consolidare la propria situazione, senza sfruttare a pieno ciascuna le proprie potenzialità”, commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE.

“Fa eccezione quella di Vercelli che grazie ai maggiori quantitativi di grandi bianchi avviati a riciclo e ad una più intensa attività di microraccolta, è riuscita a staccare ulteriormente sia il pro capite regionale che quello italiano avvicinandosi alla virtuosa Verbano-Cusio-Ossola. Da notare il risultato della provincia di Torino: nella gestione dei sistemi collettivi dei produttori mancano all’appello RAEE appartenenti a quasi tutti i raggruppamenti, anche grandi bianchi, dato evidenziato dai risultati della distribuzione nel ritiro di rifiuti elettronici dei consumatori. È importante, pertanto, che nella provincia si verifichi come vengano gestiti i RAEE mancanti e ci si interroghi se i soli 700.000 euro di premi di efficienza ricevuti compensino eventuali attività in house”.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium