Il Piemonte ha raccolto 23.178 tonnellate di rifiuti derivanti da elettrodomestici e apparecchiatura elettronica. Lo rivelo il Rapporto regionale sui RAEE, realizzato dal centro coordinamento. Rispetto a un anno fa il risultato è in calo del 5,9%, una calo maggiore della media nazionale dove si attesta rispetto al precedente anno un -3,1%. Come lo scorso anno si conferma al settimo posto per numero complessivo di rifiuti smaltiti.
Confermato anche il dato pro capite: con una contrazione del 5,9% scende a 5,44 kg per abitante, al di sotto della media italiana (5,92 kg/ab), di conseguenza la regione scivola dal tredicesimo al quattordicesimo posto nella graduatoria italiana.
Smaltite meno Tv e monitor
Dall’analisi a livello di singoli raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i RAEE, emerge che la riduzione dei volumi regionali dipende quasi esclusivamente dalla rilevante perdita (-34,1%) di Tv e monitor (R3) che però è da considerarsi fisiologica al pari dell’andamento nazionale (-32,9%). Molto più contenuti i cali di freddo e clima (R1), che con il -2,4% scende a 7.275 tonnellate, e di grandi bianchi (R2) che segna il -2% per un totale di 7.520 tonnellate.
Crescono lampade e piccoli elettrodomestici
Contribuiscono invece in termini positivi alla raccolta i risultati di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4) e di sorgenti luminose (R5): il primo cresce del 10,5% per un totale di 5.164 tonnellate, il secondo del +3,8% per 123 tonnellate complessive.
A Torino quasi la metà dei componenti va a riciclo
La contrazione dei volumi tocca quasi tutte le province piemontesi, fanno eccezione solo quelle di Vercelli e di Biella le cui raccolte migliorano rispettivamente del 14,4%, per un totale di 1.295 tonnellate, e del 6,2% che porta i volumi complessivi a 755 tonnellate.
Il calo più consistente lo registra la provincia di Torino la cui raccolta, inferiore di oltre 1.400 tonnellate rispetto al 2022 (-12,2%), scende a 10.282 tonnellate, ciononostante la provincia continua ad avviare a riciclo il 44,4% dei quantitativi regionali.
Più contenuti i cali delle restanti province: quella di Verbano-Cusio-Ossola perde il 5,1% e si attesta a 1.332 tonnellate, quella di Alessandria il 3,3% per un totale di 2.358 tonnellate, quella di Cuneo l’1,9% per un totale di 3.683 tonnellate. Pressoché stabili, invece, le raccolte di Asti (-0,3%), pari a 1.124 tonnellate, e di Novara (-0,1%), pari a 2.349 tonnellate.
Vco prima per raccolta pro capite
Con 8,63 kg/ab (-5,2%), la provincia di Verbano-Cusio-Ossola si conferma ancora una volta prima per raccolta pro capite e tredicesima nella graduatoria italiana. Consolida la seconda posizione con un pro capite di 7,80 kg/ab (+14,5%) la provincia di Vercelli. A favorire la crescita della raccolta provinciale vercellese soprattutto il risultato di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (R4) che si traduce in un dato pro capite superiore di quasi due kg (+129,4%) rispetto al valore medio nazionale (1,30 kg/ab). Altrettanto virtuosa la provincia di Verbano-Cusio-Ossola la cui raccolta pro capite in questo raggruppamento è quasi doppia (+95,5%) rispetto al dato medio nazionale.
Seguono le province di Novara e di Cuneo con un dato pro capite rispettivamente di 6,49 kg/ab (-0,2%) e di 6,35 kg/ab (-1,9%). Da evidenziare che anche la provincia novarese è particolarmente virtuosa nella raccolta di R4, con quasi un kg a testa in più (+74,7%) rispetto al dato medio italiano.
Le province sotto la media nazionale
Tutte le restanti province rimangono invece al di sotto della media nazionale: Alessandria si ferma a 5,79 kg/ab (-3,2%) seguita da Asti a 5,39 kg/ab (-0,6%) dove però si raccolgono molte meno lavatrici e grandi bianchi (R2) rispetto al resto del Paese: per la precisione quasi un kg in meno (-42,9%) a testa rispetto al dato medio italiano (2,07 kg/ab). Lo stesso può dirsi per gli abitanti della provincia di Torino, il cui valore pro capite scende a 4,66 kg/ab (-12,1%), e di Biella il cui pro capite sale invece a 4,44 kg/ab (+6,2%), ma non certo per il contributo di R2, la cui raccolta è inferiore di ben oltre un kg a testa (-57,4%) rispetto alla media italiana.
Raccolta per tipologia di siti
L’analisi della raccolta regionale dal punto di vista della rete infrastrutturale evidenzia che poco più dell’80% dei volumi regionali vengono raccolti presso i centri di raccolta comunali (CdR) il resto presso i luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR).
In realtà, quella particolare incidenza degli LdR deriva quasi esclusivamente dalla provincia di Torino, dove quasi il 42% dei rifiuti elettronici viene consegnato dai cittadini ai negozi di elettronica di consumo. Tutte o quasi tutte le restanti province invece portano la totalità o la quasi totalità dei propri RAEE nei CdR.
“È indubbio che la performance di questa regione abbia risentito della forte flessione fisiologica che ha caratterizzato la raccolta di Tv e monitor a livello nazionale, ma è altrettanto innegabile che le province piemontesi si sono limitate a consolidare la propria situazione, senza sfruttare a pieno ciascuna le proprie potenzialità”, commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE.
“Fa eccezione quella di Vercelli che grazie ai maggiori quantitativi di grandi bianchi avviati a riciclo e ad una più intensa attività di microraccolta, è riuscita a staccare ulteriormente sia il pro capite regionale che quello italiano avvicinandosi alla virtuosa Verbano-Cusio-Ossola. Da notare il risultato della provincia di Torino: nella gestione dei sistemi collettivi dei produttori mancano all’appello RAEE appartenenti a quasi tutti i raggruppamenti, anche grandi bianchi, dato evidenziato dai risultati della distribuzione nel ritiro di rifiuti elettronici dei consumatori. È importante, pertanto, che nella provincia si verifichi come vengano gestiti i RAEE mancanti e ci si interroghi se i soli 700.000 euro di premi di efficienza ricevuti compensino eventuali attività in house”.