Il progetto "L'identità come garanzia", presentato quest'oggi presso la sede della Fondazione Giovanni Goria, si ispira alla storica "Legge Goria sulle denominazioni di origine dei vini". Questa normativa, nata per riformare la precedente "Legge Desana", introdusse per la prima volta in Italia il concetto di Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.), regolamentandolo.
A oltre 30 anni dall'approvazione, la Fondazione Giovanni Goria ha avviato un'iniziativa per analizzare l'impatto che tale legge ha avuto sul settore vitivinicolo e come abbia influenzato le normative successive, sia a livello nazionale che europeo.
La prima fase del progetto, affidata alla Fondazione Santagata per l'Economia della Cultura, guidata dalla professoressa Paola Borrione, mira proprio a questo. "La legislazione sulle denominazioni di origine, in particolare la Legge 10 febbraio 1992, n. 164, ha spinto i produttori a migliorare la qualità e a tutelare la propria attività, innescando profondi cambiamenti economici, sociali e culturali nei territori vitivinicoli italiani", ha dichiarato Borrione. “Questo è ben visibile nei territori di Langhe Roero e Monferrato, sia se si osserva lo sviluppo economico del settore, sia se si guarda al percorso culturale, che ha portato al riconoscimento di Patrimonio mondiale UNESCO, sia, ancora se si guarda allo sviluppo turistico che ne è derivato”.
Nel contesto del progetto, sarà inoltre creata una sezione speciale all'interno della Biblioteca della Fondazione Giovanni Goria. L'obiettivo è arricchire gli studi sul tema, potenziare le risorse della Biblioteca e dell'Archivio, ampliare le collaborazioni e creare nuove idee, contribuendo al rilancio della città di Asti sia a livello regionale che nazionale.
Durante l'incontro di presentazione, sono intervenuti Marco Goria, presidente della Fondazione e figlio dello statista, e Carlo Cerrato, direttore della Fondazione. Hanno inoltre partecipato Loretta Panero, ricercatrice del CREA, e Andrea Desana, presidente del Comitato Casale Monferrato capitale della DOC e figlio di Paolo Desana, promotore della Legge Desana.