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Attualità | 25 settembre 2024, 09:13

"No alla stanza dell'ascolto negli ospedali pubblici": mobilitazione di Non Una di Meno per l'aborto libero e sicuro

Il movimento organizza un sit in sabato mattina in piazza San Secondo: nel pomeriggio la protesta si sposterà davanti al Sant'Anna di Torino

(Merphefoto)

(Merphefoto)

-In occasione della Giornata internazionale per l'aborto libero, sicuro e gratuito, il movimento Non Una di Meno (NUDM) scende in piazza ad Asti e Torino per protestare contro le politiche regionali ritenute lesive dei diritti delle donne.

Sabato 28 settembre , NUDM Asti organizzerà un presidio con conferenza stampa alle ore 10:30 in Piazza San Secondo. Le attiviste si oppongono fermamente all'apertura della cosiddetta "stanza dell'ascolto" presso l'Ospedale Sant'Anna di Torino, uno spazio dedicato alle attività di organizzazioni antiabortiste all'interno di una struttura sanitaria pubblica.

"Diremo a gran voce no alla stanza dell'ascolto e alle ingerenze delle associazioni antiabortiste nei presidi sanitari pubblici e nelle nostre scelte ed esistenze", affermano le organizzatrici. "Vogliamo molto più della legge 194/1978".

Nel pomeriggio, la protesta si sposterà a Torino, dove dalle ore 15 NUDM Piemonte manifesterà davanti all'ingresso dell'Ospedale Ginecologico Sant'Anna. La rete regionale denuncia quella che definisce una "inaccettabile deriva anti-scelta" e chiede un immediato cambio di rotta da parte della Direzione dell'ospedale e della Regione.

Tra i temi al centro della protesta anche il "Fondo Vita Nascente", accusato di utilizzare fondi pubblici in modo inappropriato, e la mancata somministrazione della RU486 nei consultori pubblici. Le attiviste sostengono che queste politiche ostacolino l'accesso all'aborto, soprattutto per le donne provenienti da altre province o in situazioni socio-economiche difficili.

La manifestazione di Torino vede l'adesione di numerose organizzazioni, tra cui sindacati, collettivi studenteschi e universitari, e associazioni per i diritti civili. Le attiviste invitano cittadini e giornalisti a partecipare, ribadendo che la loro posizione "non sarà mai di compromesso" sui diritti delle donne.

 

Redazione


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