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Attualità | 25 novembre 2024, 19:37

Asti e provincia compatte contro la violenza sulle donne [GALLERIA FOTOGRAFICA e VIDEO]

Tra i principali eventi in città un partecipato corteo organizzato dal movimento "Non Una di Meno Asti", mentre a Costigliole è stata ricordata Elena Ceste a dieci anni dal suo omicidio

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ad Asti e in provincia si sono svolte numerose iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza su un tema cruciale e sempre attuale. Tra queste, il corteo organizzato dal movimento "Non Una di Meno Asti" è stato il fulcro della giornata, registrando una significativa partecipazione da parte di cittadini e associazioni.

Continua la lotta al "sistema patriarcale"

In un comunicato diffuso dal movimento, Non Una di Meno ha ribadito il proprio impegno nel denunciare la violenza strutturale e il sistema patriarcale che, secondo loro, perpetua disuguaglianze e oppressioni. "La violenza non si limita ai femminicidi, che avvengono ogni 72 ore, ma è insita nelle limitazioni dei diritti fondamentali, nella guerra e nell'aumento della spesa militare", si legge nel testo. La repressione e il controllo istituzionale vengono visti come strumenti che alimentano la violenza di genere.

La nota sottolinea come, nonostante le richieste avanzate in passato, nulla sia stato fatto per affrontare in modo concreto il problema. Anzi, si sostiene che la situazione sia ulteriormente peggiorata, con nuove misure percepite come repressive. Un esempio citato riguarda le difficoltà riscontrate per l’organizzazione della manifestazione stessa, per cui è stato richiesto un provvedimento di modifica del corteo inizialmente previsto, per motivi legati al decoro e alla sicurezza.

Sicurezza per tutti, non solo per pochi

Il concetto di sicurezza proposto dal movimento va oltre quello tradizionale: Non Una di Meno immagina un mondo in cui la sicurezza significhi libertà dalla violenza, diritto alla sanità pubblica gratuita e accessibile, ascolto delle vittime e giudizio certo per i responsabili. "La nostra idea di sicurezza tutela la popolazione che scende in piazza per rivendicare i propri diritti, come sancito dall’articolo 17 della Costituzione", si afferma.

Il movimento ha criticato quella che definisce una "sicurezza di facciata", che si manifesta attraverso simboli come panchine rosse e dichiarazioni istituzionali, ritenendola insufficiente se non accompagnata da azioni concrete.

Non Una di Meno ha ribadito l'importanza di continuare a mobilitarsi, dichiarando che il proprio impegno non si fermerà fino a quando non saranno garantiti diritti e libertà per tutte le persone, in particolare per le donne e la comunità LGBTQIA+. "Disarmeremo il patriarcato", si rimarca nel comunicato, sintetizzando lo spirito di lotta del movimento.

Le iniziative di Carabinieri e Polizia di Stato

Anche i Carabinieri e la questura di Asti sono stati in prima linea per sensibilizzare sul tema della violenza di genere, con due iniziative simboliche che sottolineano l'importanza della prevenzione e del sostegno alle vittime.

La sede del Comando Provinciale si è tinta di arancione

In occasione della campagna “Orange the World”, promossa da Soroptimist International, la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Asti è stata illuminata di arancione, colore simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. All'evento hanno partecipato alcuni rappresentanti dell’associazione, ribadendo il messaggio di solidarietà e attenzione alle vittime.

Nella stessa giornata, la Commissione Pari Opportunità del Comune di Asti ha visitato la “stanza tutta per sé”, uno spazio allestito presso il comando con la collaborazione di Soroptimist. Questo ambiente, dedicato all'accoglienza delle vittime, vuole offrire un luogo sicuro e riservato dove raccontare le proprie storie di sofferenza e ricevere supporto.

La sedia arancione di Zonta Club alla Questura

Sempre  quest'oggi, il Zonta Club di Asti ha donato una sedia arancione alla Questura cittadina, un simbolo carico di significato. L’opera, realizzata dall’artista Monica Tosin, past president e Zonta Foundation Ambassador, rappresenta memoria, denuncia e speranza per tutte le donne che subiscono violenza.



La sedia è anche un invito a riflettere sull’importanza di agire, sensibilizzando il pubblico su un fenomeno che, purtroppo, resta drammaticamente attuale. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione con Tutto Casa Cambiano, Magic Paint ed Elsa Lunardon.

Costigliole ha ricordato Elena Ceste

Da segnalare, infine, che Costigliole d'Asti ha deciso ancora una volta di onorare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con iniziative nel ricordo della tragica scomparsa di Elena Ceste.

Le commemorazioni sono iniziate ieri, domenica 24 novembre, con una cerimonia presso la panchina rossa di frazione Santa Margherita, per ricordare il decimo anniversario della scomparsa della giovane donna, vittima di femminicidio. Come consuetudine per questo sentitissimo appuntamento, erano presenti i genitori della donna barbaramente uccisa.

Mentre questa mattina, al teatro-cinema comunale, l'evento centrale ha visto la partecipazione di Elisa Chechile, responsabile del centro antiviolenza CRI “L’orecchio di Venere”. Durante l’incontro si è discusso delle attività di supporto alle vittime e delle iniziative di sensibilizzazione sul territorio. A seguire, è stato proiettato il film “Il diritto di contare”, storia ispiratrice di tre donne afroamericane che, negli anni ’60, sfidarono razzismo e sessismo contribuendo a una missione della NASA.

Gabriele Massaro

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